«Meno imboscati, più vigili per strada»
MESTRE. Vigili sempre più poliziotti: armati, con compiti di sicurezza, lotta allo spaccio e alla microcriminalità. È il cuore della riorganizzazione del Corpo varata dall’amministrazione Brugnaro e contestata da tutti i sindacati, che accusano il Comune e il comando di voler giocare al “piccolo poliziotto”.
Il comandante Marco Agostini spiega il senso dell’operazione e non va leggero con i giudizi sui suoi uomini, parlando di «lotta agli imboscati». Una Polizia locale sempre più Polizia e sempre meno vigile che dirige il traffico? «Il tema è: sono cambiate le competenze dei comuni, che ora hanno anche compiti di sicurezza urbana, che è quello che i cittadini vogliono. Questo sindaco è stato eletto dichiarando questo: dare più sicurezza visibile. L’ha detto e ribadito: questa riorganizzazione è la logica conseguenza».
Dunque, più fiuto di Kuma a caccia di spacciatori nei parchi di Mestre e meno controlli dei plateatici? «No, ci saranno nuclei specializzati che si occuperanno solo di commercio, ben più di oggi, perché saranno concentrati su queste attività».
Spieghi l’organizzazione. «Il corpo si dà una struttura operativa e di prossimità, con tre servizi specializzati: sicurezza urbana, della navigazione e sicurezza stradale. Altri due servizi si occuperanno di attività economiche (commercio, artigianato, alberghi, tassa soggiorno) e di edilizia-ambiente. Le sezioni territoriali avranno così compiti esclusivi di polizia di prossimità, controllo territorio e rapporti con la gente. L’amministrazione ha poi deciso che il Corpo abbia il proprio supporto: una direzione personale autonoma, centro di controllo interno».
Sono state annunciate 70 nuove assunzioni: quando? «Il bando sarà pronto a giorni, entro l’estate ci saranno le chiamate: forse riusciamo ad arrivare a 80, con contratto di formazione lavoro. Se si concluderanno bene, diventeranno a tempo indeterminato. I vigili oggi sono 370: pochissimi rispetto ai 1050 di Firenze o agli 870 di Bologna. È la stessa pianta organica dal 1960: ben vengano nuove agenti».
Cosa faranno i nuovi vigili? «Vigilanza e sicurezza urbana a favore dei cittadini, a fronte di tutti quelli con mal di pancia, che dicono che non vogliono la pistola, non vogliono questo o quell'altro. Saranno gestiti in maniera compatta, perché se li sparpagliassimo qua e là prenderebbero solo le cattive abitudini: qualcuno ha rotto veramente con il suo “non faccio questo o quello”. L'amministrazione deve tutelare gli interessi della gente».
Vigili imboscati: è molto duro con i suoi uomini. «Non tutti, s’intende, ma da quando abbiamo deciso di togliere i vigili dagli uffici e metterli in strada sono quadruplicate le richiesta di inidonei: eravamo a 6-7 richieste l'anno, adesso sono 30».
I sindacati vi accusano di scimmiottare Csi... «Parlano a vanvera: il laboratorio di analisi lo abbiamo già da 10 anni: è una struttura di eccellenza per l'analisi del falso documentale, in collaborazione con i colleghi di Bologna e Torino; facciamo indagini sui telefoni da 6 anni e fotosegnaliamo da 10. Tutto questo già esiste: lo facciamo solo emergere».
Più sicurezza: come? «Potenzieremo le attività in terraferma, che ora vanno a scapito di altre parti di territorio: nel 2016, grazie ai controlli nei parchi anche con i cani, abbiamo sequestrato 5 chili sostanze stupefacenti. Gli agenti del reparto Sicurezza urbana lavorano in modo eccellente, ma abbiamo bisogno di più personale».
E Venezia? Ci si lamenta spesso di una città dove ognuno fa quel che vuole. «Le sezioni territoriali saranno dedicate al decoro, al rapporto con i cittadini. Oggi tutti i vigili fanno tutto, 20 restano in ufficio. Con la riorganizzazione sette saranno dedicati solo ai controlli sul commercio nel centro storico. Il 30 dicembre è partita anche la diffida amministrativa, con i vigili “armati” di tablet per fotosegnalare le violazioni e fare le comunicazioni via pec: le cose si semplificano».
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