Meno fughe verso il Friuli sanità veneta in recupero
PORTOGRUARO. L’azienda sanitaria 10 del Veneto orientale festeggia il sensibile calo del numero di pazienti verso altre regioni: cifre alla mano si parla di un meno 13%. Nel contempo la stessa cifra (+13%) si registra alla voce relativa ai pazienti che scelgono, pur provenendo da altre regioni contermini, i servizi dei poli ospedalieri di San Donà e Portogruaro. Con i nuovi pazienti c’è un surplus nelle casse aziendali di 6 milioni di euro. Ora questi denari vanno investiti. I dati sono stati presentati nel corso della visita dei membri della V Commissione regionale alla Sanità della Regione Veneto.
Le fughe verso il Friuli sono state nei primi 9 mesi dell’anno 4121 nel 2013, 4001 nel 2014, e 3620 nel 2015. Il dato è costantemente in diminuzione. Rivolgendosi ad altre strutture il cittadino procura una perdita in denaro per l’ azienda sanitaria di riferimento, perché va ad arricchire le casse di altri ospedali. Il saldo negativo nel 2013 è stato di oltre 41 milioni di euro di mancati introiti per l’Asl 10; nel 2014 di poco più di 40 milioni, nel 2015 di poco più di 35 milioni. Vuol dire che nelle casse dell’Asl 10 sono arrivati poco più di 6 milioni. «Questi soldi vanno investiti nella programmazione», riferito il presidente della V Commissione Sanità Fabrizio Boron, «raggruppiamo le idee, blocchiamo ancora di più le fughe». Per il consigliere regionale Fabrizio Barbisan «con questa plusvalenza garantiremo nuovi servizi sanitari ai cittadini. Portogruaro deve avere un trattamento economico particolare, poiché vicino al confine con il Friuli».
Barbisan, parlando del Punto nascita da riaprire dopo il concorso per il primariato del 26 maggio, ha poi attaccato i comitati. «Questa gente viene qui a manifestare e poi va a bere. Sappiamo come vanno queste cose». Parole che hanno destato sorpresa.
Da parte sua il sindaco di Portogruaro Maria Teresa Senatore ha accolto con grande soddisfazione i dati dell’Asl 10. «Significa che Portogruaro, dal punto di vista sanitario sta diventando un polo d’eccellenza», sostiene il primo cittadino, che si toglie pure un sassolino dalle scarpa, «e aggiungo inoltre che finalmente il nostro territorio viene valorizzato. Prima non era così. Occorrerebbe chiedere al già sindaco Antonio Bertoncello come mai non si spendeva per il territorio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia