Meno crisi aziendali nel 2015 Cassa integrazione, calano le ore
I buoni indici economici antecedenti alla crisi finanziaria scoppiata nel 2008 negli Usa e diffusasi in tutto il mondo globalizzato, sono ancora lontani ma l’inizio di una ripresa è più che confermato dai dati sulle procedure di crisi, la cassa integrazione e i licenziamenti (mobilità) relativi al 2015 e diffusi dall’Agenzia Veneto Lavoro. Nella città Metropolitana di Venezia, che corrisponde all’ex Provincia, le imprese che hanno aperto la procedure di crisi aziendale tra gennaio e dicembre 2015 sono state 195 a fronte delle 325 del 2014.
Naturalmente - fanno notare i ricercatori di Veneto Lavoro - la considerevole diminuzione delle crisi aziendali è dovuta, anche se solo in parte, al fatto che molte di quelle imprese in crisi da anni e che non sono riuscite a ripendersi, hanno cessato l’attività l’anno scorso. «I 195 casi di crisi registrati l’anno scorso», sottolineano a Veneto Lavoro, «confermano una continua tendenza riflessiva, per cui si sono raggiunti, come nell’estate 2011, i valori minimi dell’intero periodo 2009-2015».
Del resto, anche il numero di aziende che hanno fatto ricorso, nel 2015, alla cassa integrazione straordinaria (Cigs) - che interviene solo nei casi di gravi crisi aziendali con grosse ristrutturazioni - si è ridotto dalle 140 del 2014 alle 81 dell’anno appena trascorso. La riduzione della Cigs è evidente anche se si prendono in considerazione le ore autorizzate dall’Inps nell’arco del 2015 che, in totale nel Veneziano, sono state 5.100.000 mila a fronte degli 8.700.000 richieste a autorizzate nel 2014. Resta alto il numero dei lavoratori inseriti nelle liste di mobilità e licenziati dalle aziende in stato di crisi: erano 4.564 nel 2014 e alla fine del 2015 si sono ridotti di pochissimo, arrivando a 4.527.
«La riduzione delle procedure di crisi e di ricorso agli ammortizzatori sociali, insieme ad altri segnali sui flussi occupazionali del 2015, sono incoraggianti», commentano dall’Agenzia Veneto Lavoro, «ma bisognerà aspettare ancora per capire se si tratta della vera inversione di tendenza, in senso positivo, oppure sarà, come nel 2011, una temporanea ripresa degli indicatori a cui potrebbe fare seguito una nuova ricaduta».
In effetti, i trascorsi report annuali di Veneto Lavoro hanno messo in evidenza che tra il 2010 e il 2011 vi è stata una fase di miglioramento, con il passaggio da una media di oltre 100 aperture mensili di crisi ad un valore prossimo a 50; tra il 2011 e il 2012 tale valore è tornato a crescere oscillando tra le 150 e le 200 aperture di crisi al mese e nel primo quadrimestre del 2014 si colloca attorno alle 160 unità mensili.
Sul fronte del mercato del lavoro in tutto il Veneto, i dati aggiornati per ora al terzo trimestre 2015, rivelano che - come spiegano all’Agenzia Veneto Lavoro - «si sono sviluppate, a livello regionale, importanti evidenze positive, attestate dai dati amministrativi con crescente sicurezza già nei due trimestri precedenti. Le assunzioni, infatti, sono ancora aumentate nettamente (+9,1%) rispetto al terzo trimestre 2014 ».
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