Meningite, a San Donà richieste 3.500 vaccinazioni in più

Cresce l’allarme anche se i casi sono in diminuzione. L'Usl 4: "Nessuna emergenza". Ecco come ottenere l’appuntamento
SAN DONÀ. Oltre 3500 vaccinazioni richieste per la meningite a gennaio e febbraio. Si aggiungono alla media di 3 o 4000 vaccinazioni effettuate nello stesso periodo dell'anno. Una vera e prooria ondata di vaccinazioni sulla scia della psicosi per i casi ortali di meningite in tutta Italia.
 
Negli ambulatori coordinati dal dipartimento di igiene pubblica dell'Usl si vaccina praticamente tutti i giorni e gli appuntamenti fissati nei primi due mesi dell'anno sono già 3557 di cui 2218 a gennaio e i restanti a febbraio. Vaccinazioni somministrate sia ad adulti sia a bambini contro il meningococco A, C, W, Y e gruppo B, aggiuntive rispetto a quelle ordinarie per l'immunizzazione antimeningococcica offerta gratuitamente ai neonati.
 
«È un numero di richieste molto elevato», spiega il dottor Luigi Nicolardi,«causato dalla sopravvenuta paura della malattia dopo i casi che si sono verificati in Italia, ma non giustificata dall'attuale condizione epidemiologica. La situazione è sotto controllo e negli ambulatori si vaccina tutti i giorni. E allo scopo di rispondere alla domanda straordinaria a cavallo tra il 2016 e 2017 il dipartimento di prevenzione ha ampliato l'attività anche di sabato mattina a partire dal 14 gennaio per il territorio sandonatese agli ambulatori di via Trento e per il portogruarese negli ambulatori all'ex Silos. Gli appuntamenti del sabato possono essere richiesti contattando la segreteria allo 0421-228172 o via mail a dipprev.sandona@aulss4.veneto.it. E per le vaccinazioni nelle altre giornate della settimana la richiesta deve essere rivolta al personale».
 
In questi giorni anche l'assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha spiegato che in Veneto l'andamento dei casi di meningite rientra nella media annuale regionale e nazionale e non desta particolari preoccupazioni. La maggior parte dei casi registrati in Veneto tra il 2014 e il 2016 riguarda casi di meningite da pneumococco che non è contagiosa e non richiede azioni di profilassi. Il sistema di sorveglianza attivo da anni conferma che dal 2007 il 53,9 % dei casi è relativo a meningite da pneumococco, ovvero la forma non contagiosa. Nel 2014 i casi registrati in Veneto sono stati 187 dei quali 135 da pneumococco, nel 2015 105 casi dei quali 78 sempre da pneumococco. E nel 2016 133 casi dei quali 98 da pneumococco. Il direttore generale Carlo Bramezza ha evidenziato la grande mole di lavori di questi giorni, garantendo che tutte le richieste verranno esaudite.
 
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