Mendicanti violenti a Mestre, è linea dura: maxi controlli e foglio di via

Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha deciso di applicare misure più severe. Il Consiglio potrebbe valutare la possibilità di vietare l’accattonaggio. Simionato: «Parliamone»
Sgombero di Barbanera da un accampamento abusivo in via Ca'Marcello, Mestre
Sgombero di Barbanera da un accampamento abusivo in via Ca'Marcello, Mestre

MESTRE. Più controlli e uomini delle forze dell’ordine nei punti strategici dell’accattonaggio, l’applicazione del foglio di via con rientro coatto nei paesi di origine, nuovi sgomberi e, a margine, valutare la possibilità a livello di consiglio comunale, di vietare l’accattonaggio, come avviene a Verona. Si condensa in queste linee d’intervento la discussione avvenuta ieri mattina in Prefettura, durante la riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica voluto dal Prefetto Domenico Cuttaia su richiesta del Comune per affrontare la questione accattoni molesti. Alla riunione presieduta dal Prefetto hanno partecipato i rappresentanti delle forze dell’ordine e per conto del sindaco Giorgio Orsoni c’era l’assessore Sandro Simionato.

Ufficialmente non è stato riportato ma da più parti, durante la riunione, è stato sottolineato che il problema non è così grave come viene rappresentato. O meglio la presenza di accattoni non è poi massiccia come può apparire. Detto questo il Prefetto comunque ha voluto sottolineare che la Prefettura e le forze dell’ordine sono molto attente su questo fronte. Sia nel monitorare la situazione sia nell’adottare misure repressive utili ad evitare derive pericolose.

Lo scorso anno di questi tempi lo stesso Cosp si riuniva per affrontare l’emergenza portabagagli abusivi sul ponte della Costituzione. Anche quelli aggressivi e che molestavano i turisti una volta arrivati in piazzale Roma. Turisti che dovevano valicare, carichi di bagagli il ponte per andare verso la stazione. O viceversa. Si trattava di romeni rom che appartengono allo stesso gruppo di mendicanti arrivato da noi una decina di anni fa. Loro al posto di andare a mendicare si erano specializzati nel facchinaggio. Anche a loro venne applicata la misura del foglio di via perché socialmente pericolosi e perché traevano profitti da attività illegali. Mandati via sono rientrati in Romania e lì, una volta timbrato il documento che testimoniava del rientro, sono ripartiti alla volta dell’Italia. Ora si possono incontrare nei pressi del supermercato Simply, in via Carducci a Mestre. Altri bivaccano vicino al ponte di Calatrava. Questo a dimostrazione della relativa efficacia dei fogli di via per cittadini appartenenti a paesi, come Italia e Romania, aderenti al trattato di Schengen.

Comunque il Prefetto Cuttaia ha promesso di contribuire, assieme alla Questura, a velocizzare l’applicazione di queste misure. Inoltre ha preso l’impegno di utilizzare una parte degli uomini che arriveranno per il periodo estivo a rinforzo degli organici delle forze dell’ordine locali, per controllare i luoghi maggiormente frequentati dai mendicanti.

«Il Prefetto ha garantito che le forze dell’ordine e la Prefettura daranno un segnale per contrastare in maniera significativa questo fenomeno. Ha garantito la massima collaborazione al Comune», spiega il vice sindaco Sandro Simionato. A proposito della possibilità di applicare, a livello comunale, il divieto di accattonaggio, Simionato ha detto: «A priori non sono contrario a nessun contributo che serva a fronteggiare in maniera efficacia la situazione. È materia, però, di consiglio comunale. Io sono pronto a discuterne».

Durante il Cosp è stata affrontata anche la situazione spaccio e pusher tunisini a Mestre. Si tratta di una quarantina di spacciatori che operano nella zona di Marghera, via Piave e nei giardini di villa Querini. È stata garantita, da parte di Questura e Prefettura una maggiore azione sui locali usati dagli spacciatori come basi d’appoggio.

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