Megatubo, tutti contro il cantiere
SOTTOMARINA. Esposto alla Corte dei Conti sui lavori di realizzazione del megatubo. Lo ipotizza il consigliere della Lega Marco Dolfin puntando il dito sulla mancata realizzazione delle vasche di laminazione che di fatto rende monco il progetto, costato 22 milioni di euro e ideato per risolvere il problema del disinquinamento del Lusenzo e dello smaltimento delle acque meteoriche. Dolfin risolleva il punto ora che si è aperto il terzo lotto dei lavori sul Lungomare, riaprendo un cantiere in un momento poco compatibile con le esigenze di accoglienza e d’immagine di una località turistica.
«Qui si continua a rompere e aggiustare il Lungomare», spiega Dolfin, «ma qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire che non si sa nemmeno se queste opere serviranno un giorno a qualcosa. Ad oggi il megatubo non serve a nulla perché nel progetto mancano le vasche di laminazione di piazzale Europa e zona Nicolò De Conti, senza le quali condotte e tubicini posati finora non hanno alcun senso. I terreni su cui devono sorgere le vasche non sono ancora stati espropriati. Il Comune dice che spetta all’Autorità di bacino, ma all’esproprio deve pensare l’amministrazione comunale. Passano gli anni, i cantieri aprono e chiudono, a ridosso della stagione estiva, e i soldi pubblici vengono spesi. In assenza di risposte certe mi rivolgerò alla Corte dei Conti».
Dolfin tira anche le orecchie a qualche rappresentante di categoria che non sta criticando in maniera forte la decisione della giunta di procedere a fine maggio con un cantiere nella zona sud del Lungomare. «Chi fa turismo e siede anche in Consiglio (il riferimento è a Leonardo Ranieri, ndr)», sostiene il consigliere della Lega, «dovrebbe doppiamente cercare di tutelare gli interessi di chi lavora in un settore centrale della nostra economia».
Molto critico con l’amministrazione anche il consigliere del Pd, Jonatan Montaneriello. «In passato», spiega, «prima di chiudere un pezzo di strada importante come il Lungomare, in un periodo come questo, si facevano incontri con le categorie economiche e i cittadini, ora, invece, si avvisano il giorno dopo aver fatto l’ordinanza. Dimostrazione della fallimentare scelta di prendere assessori che non conoscono il territorio. Presenterò subito un’interrogazione per chiedere lumi e non farò sconti perché creare disagi a uno dei volani economici della città in questo momento è vergognoso». (e.b.a.)
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