«Medico violentatore». L’Usl non lo vuole più
MESTRE. La convenzione tra l’azienda sanitaria Serenissima e il medico di medicina generale Muhammad Abdulstar era stata sospesa in via cautelativa subito dopo che le telecamere delle “Iene” lo scorso marzo avevano raccolto la denuncia di una paziente che aveva detto di essere stata violentata dal professionista nel suo ambulatorio di via Milano. Sulla scia del primo servizio, altre donne si erano rivolte alle forze dell’ordine e alla trasmissione tivù. Ora la convenzione è stata definitivamente revocata: Abdulstar dunque non è più un medico in servizio per conto dell’azienda sanitaria. La decisione di procedere alla sospensione è stata presa dalla commissione dell’Usl Serenissima al termine del procedimento disciplinare nel corso del quale è stata sentita anche la ragazza che per prima ha dato l’input alle indagini, rivolgendosi ai carabinieri e poi a Italia 1, e il medico ha potuto difendersi.
La revoca è arrivata non tanto per la presunta violenza sessuale su cui è aperto un fascicolo d’indagine in Procura e dunque ancora in fase di accertamento. Quanto più per il fatto che in ambulatorio è stato consumato un rapporto sessuale ed è così stato violato il rapporto di fiducia tra medico e paziente. Il professionista non ha intenzione di impugnare il provvedimento. Non potrà quindi più esercitare la professione come medico di medicina generale convenzionato con l’Usl, ma solo eventualmente quella in regime privato come psicoterapeuta anche se, da quando è scoppiato il caso, il dottore è stato a lungo in Iraq, sua terra d’origine, per motivi familiari e ora dovrà valutare cosa fare per il futuro. Sin da subito era stata garantita la continuità assistenziale ai pazienti di Abdulstar, affidati ad altri specialisti dell’Usl.
Nulla si sa invece, come conferma il suo difensore, l’avvocato Dirk Campajola, della radiazione dell’indagato dall’Ordine dei Medici di Treviso a cui era iscritto. La notizia era trapelata alla fine di luglio ma il provvedimento massimo, frutto del procedimento disciplinare dell’Ordine, non è stato ancora notificato al professionista, né al suo legale. Intanto prosegue l’inchiesta per violenza sessuale coordinata dal sostituto procuratore Giorgio Gava. Lo stesso medico aveva presentato denuncia per diffamazione a carico della donna che con le sue dichiarazioni aveva fatto scoppiare il caso. Abdulstar sostiene che la donna che si era rivolta alle “Iene” non fosse una sua paziente e che il rapporto sessuale consumato fosse consenziente.
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