Medicina alternativa ecco il centro del Lido
LIDO. Ha girato l’Italia e l’Europa, collezionando titoli di studio e accumulando specializzazioni negli ultimi dieci anni. Poi, ha deciso di tornare al Lido. E dopo quattro anni come libero professionista, è finalmente riuscito a realizzare il suo sogno: un centro di medicina alternativa a Venezia, unico in tutta la città, proprio nell’isola dove è cresciuto.
Costretto a rimandare l’inaugurazione per via dell’emergenza sanitaria di questi giorni, Andrea Carraro ha aperto in questi giorni in via Tiro, al Lido il suo “AC Lab”.
Posturologia clinica integrata, osteopatia e studi olistici sono le sue specializzazioni. «Il lavoro - spiega Carraro, 30 anni - consiste nel valutare la problematica della persona fino a consigliare la visita di uno specialista o a un trattamento diretto tramite tecniche manuali ed esercizi». La scommessa personale e professionale di Andrea nasce dieci anni fa, in uno dei momenti più tristi della sua vita: «Avevo appena perso mio padre», racconta, «e ispirandomi alla sua carriera da imprenditore affermato ho deciso che anch’io da grande avrei voluto spiccare nel mio lavoro». Da qui, la scelta di dedicarsi agli studi. Inizia a 21 anni con un modulo superiore tecnico-sportivo in Spagna, poi l’accademia di massoterapia a Barcellona. A Roma inizia poi il corso di specializzazione in osteopatia e, in un secondo momento, di posturologia. Dopo cinque anni, le sue competenze spaziano anche verso l’erbodietetica, le terapie naturali, l’omeopatia, la kinesioterapia e la riflessologia plantare. Nel mentre, inizia a lavorare come personal trainer, massaggiatore e insegnante di ginnastica posturale. Infine, i riconoscimenti europei a Bruxelles per poter esercitare la professione e di iscriversi all’albo dei posturologi. Un percorso formativo ancora in divenire:al momento è iscritto al secondo anno di psicologia. Il risultato più importante, tuttavia, resta il suo centro al Lido: «Qui mi sento a casa - conclude - ed è per questo che ho deciso di tornare qui e scommetterci». —
E.P.
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