Mazzetta con lo sconto per l’architetto

Anchise Rocchi avrebbe chiesto prima 5mila e poi 3mila euro all’imprenditore. Tolto dall’albo dei consulenti del tribunale
FERRO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CONFERENZA STAMPA GDF
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VENEZIA. Dopo aver già incassato 3mila euro, la seconda richiesta di mazzetta da parte dell’architetto Anchise Rocchi, consulente del tribunale di Venezia, sarebbe stata di 5mila euro. Poi la tariffa sarebbe stata abbassata ancora a 3mila. Così ha raccontato ai finanzieri Adriano Brusauro, imprenditore di 57 anni di Santa Maria di Sala: con la sua confessione, che peraltro lo ha portato a essere indagato per induzione indebita - ha permesso l’arresto dell’architetto Rocchi, attualmente in carcere a Venezia, con la stessa ipotesi di reato. Le manette sono scattate giovedì pomeriggio nello studio del professionista al Vega. Pochi minuti prima era avvenuto lo scambio della seconda mazzetta, quella con lo sconto, tra Brusauro e Rocchi. Un’altra tangente, sempre da 3mila euro, sarebbe stata consegnata il 17 maggio. Soldi, questi, che secondo l’accusa sostenuta dal pm Stefano Buccini, sarebbero serviti perché l’architetto, nella sua veste di consulente del tribunale civile di Venezia e quindi di pubblico ufficiale, abbassasse la perizia di stima su alcuni terreni dell’imprenditore salese pignorati per un debito e destinati a finire all’asta, favorendone così il riacquisto attraverso un prestanome.

I prelievi in banca. Entrambe le consegne sono state precedute dal ritiro in banca da parte di Brusauro dell’importo di 3.000 euro. Per l’accusa, la destinazione dei soldi è chiara: tangenti.

Via dall’albo. Già venerdì il penalista Renato Alberini, che difende Rocchi assieme al collega civilista Vincenzo Todaro, ha provveduto alla richiesta di cancellazione dell’architetto dall’albo dei consulenti del tribunale di Venezia, a cui era iscritto da anni. Proprio le consulenze per conto del tribunale rappresentavano la maggior occupazione dell’architetto.

«Comportamento disinvolto». Il gip Massimo Vicinanza, dopo l’udienza di convalida di venerdì, ha disposto la custodia cautelare in carcere evidenziando il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove, sottolineando il «comportamento disinvolto» dell’imputato anche con persone, come Brusauro, che non conosceva.

Verso il Riesame. Nelle prossime ore l’avvocato Alberini depositerà il ricorso al tribunale del Riesame per chiedere i domiciliari con braccialetto elettronico, che il gip ha negato.

L’inchiesta si allarga?. La mazzetta che ha fatto scattare l’arresto è stata un caso isolato oppure era un’abitudine dell’architetto? Al quesito dovranno dare risposta i finanzieri analizzando il molto materiale sequestrato tra carte, pc e telefoni. Rocchi pare tenesse un tenore di vita nella media, senza eccessi né lussi.

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