Mazzarotto, produttore veneto lungo il viaggio di Valerio

A produrre “Banat - Il viaggio” di Adriano Valerio, unico italiano dalla Settimana internazionale della Critica, in visione per il pubblico oggi alle 14, insieme a Rai Cinema e al coinvolgimento di...

A produrre “Banat - Il viaggio” di Adriano Valerio, unico italiano dalla Settimana internazionale della Critica, in visione per il pubblico oggi alle 14, insieme a Rai Cinema e al coinvolgimento di Macedonia, Bulgaria e Romania, troviamo Movimento Film di Mario Mazzarotto e Emanuele Nespeca. Mazzarotto, dal 1995 produttore con Intelfilm e dal 2008 con Movimento anche nella distribuzione, è nato a Treviso nel 1965; ha vissuto la sua giovinezza a Venezia e dice: «Il mio cuore batte in Veneto». Fin dall’adolescenza si appassiona a teatro e cinema: dopo il liceo l’Accademia d’arte drammatica, quindi arriva in teatro come attore: «Da lì mi sono spostato nell’organizzazione, per tv e cinema, trovando la mia strada nella produzione, mantenendo però come punto di partenza quello artistico». L’anno scorso, sempre alla Mostra, Mazzarotto ha accompagnato come produttore delegato “La vita oscena” e come delegato di produzione “La Trattativa”. Spesso i suoi progetti convincono i festival internazionali, come Locarno con “Blast” - nelle sale in questi giorni - di Syllas Tzoumerkas, sulla crisi greca. A Venezia72 è anche produttore esecutivo di “La prima Luce” di Marra, con Riccardo Scamarcio: «Mi piacciono le storie che raccontano la trasformazione della società in cui viviamo, come i giovani senza lavoro in “Banat”, ma che lo fanno attraverso sguardi personali su temi importanti, crisi vissute sulla pelle. Il soggetto di Valerio mi ha colpito, la storia di un italiano che non trova lavoro e a cui l’occasione arriva in Romania: abbiamo fatto insieme Roma-Bucarest e il volo era pieno di italiani che facevano i consulenti lì. Una conferma sorprendente, poi Valerio è un autore che sa raccontare il sentimento, in questo caso lo spaesamento totale. Oggi la tua città è l’Europa, sei collegato a tutto, in ogni luogo, in nessun luogo».

Silvia Gorgi

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