Maxipubblicità a San MarcoUn contratto da 7 anni

I cartelloni rimarrano nell'area marciana nonostante le polemiche: il maxicontratto settennale è già sottoscritto dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici con la società di Malta che ha l'esclusiva della location delle pubblicità
VENEZIA. Lunga vita, purtroppo, alle maxipubblicità nell'area marciana. Il ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan non le sopporta, ma per almeno altri quattro anni rimarrano tra Piazza San Marco e l'area della Biblioteca Marciana, per il maxicontratto settennale di sponsorizzazione dei restauri già sottoscritto, dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia con la società Remedia International Limited di Malta che ha l'esclusiva della location dei messaggi pubblicitari.


Il lunghissimo contratto _ normalmente gli accordi per la vendita di spazi pubblicitari non superano i due anni, per tenere conto dell'evoluzione del mercato e adeguare i prezzi _ già in essere da oltre due anni, "appalta" alla società di origine inglese le facciate dell'Ex Palazzo Reale, con il lato delle Procuratìe Nuove, della Biblioteca Marciana, della Zecca e del museo Correr (sia dal lato dell'Ala Napoleonica, sia da quello di Calle dell'Ascension) in cambio di un "forfait" di circa 3 milioni e 600 mila euro per la Soprintendenza guidata dall'architetto Renata Codello, che dovrebbe garantire l'intera operazione di restauro, vista la scarsità di fondi pubblici a disposizione per i necessari interventi. L'accordo è esteso anche a una società italiana, la Gerso, incaricata materialmente degli interventi di restauro sotto il controllo della stessa Soprintendenza.


Ma le maxipubblicità sulle facciate della Marciana sono già presenti da anni, prima del nuovo accordo, perché in precedenza era stato sottoscritto un altro contratto di sponsorizzazione, questa volta unico, con la Rolex _ i cui orologi-giganti hanno campeggiato a lungo _ a cui è seguita ora la joint venture con la Remedia, alla quale la Soprintendenza ha affidato appunto per sette anni l'esclusiva della collocazione dei messaggi pubblicitari nell'area marciana e il conseguente uso delle risorse economiche proveniente dagli sponsor che intendono pubblicizzare il proprio marchio nella zona monumentale.


La cessione forfettaria a lungo termine dei diritti di immagine in cambio degli interventi sui monumenti ha innescato anche situazioni sconcertanti riguardo alla tempistica, che stanno riguardando, ad esempio, i ponteggi fissati sull'Ala Napoleonica, sui quali si susseguono, da oltre due anni, le maxipubblicità, senza però vedere finora l'ombra di un intervento di restauro che le accompagni.


Mentre da più parti si invoca _ a cominciare dalla stessa Fondazione Musei Civici con il suo presidente Walter Hartsarich _ l'esistenza di una "regìa" cittadina e concordata sull'uso dell'immagine di Venezia (e anche sul suo prezzo) anche per garantire la sopravvivenza fisica dei suoi edifici monumentali _ la Soprintendenza prosegue per la sua strada. E le maxipubblicità _ con buona pace del ministro Galan _ ci faranno ancora a lungo compagnia.

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