Maxi rissa in discoteca: dieci all’ospedale

Supersonic di San Biagio: pugni e schiaffi, sedie rotte e porte sfondate. Cinque mestrini denunciati dai carabinieri

SAN BIAGIO. Una quindicina le persone coinvolte, dieci sono ricorsi alle cure dell’ospedale di Treviso, cinque i giovani finora identificati e denunciati dai carabinieri. Sono i numeri della maxi rissa di ieri notte nella discoteca Supersonic di San Biagio di Callalta. Sette giovani mestrini, provenienti dalle zone di Favaro e Campalto, e altrettanti addetti alla sicurezza interna della discoteca, tra i quali Cristian e Manuel, i figli del patron del Supersonic Giuseppe Venerandi, sono rimasti coinvolti nella scazzottata che ha mandato all’ospedale una decina di persone.

I più gravi, Manuel Venerandi, 31 anni di Roncade, e Maurizio De Tuoni, 53 anni di Oderzo, addetto alla sicurezza del locale, hanno riportato contusioni guaribili in trenta giorni. Le prognosi degli altri vanno dai cinque ai quindici giorni. Erano da poco passate le 2.40 di notte ed il locale, che ospitava quasi cinquecento giovani, si stava lentamente svuotando. È a quell’ora che entrano nel locale una decina di giovani mestrini, di circa trent’anni, provenienti dalla zona di Favaro Veneto e Campalto. Un quarto d’ora dopo, si scatena l’inferno.

Un ragazzo della compagnia, mentre balla, ha un’emorragia al naso. Il sangue scende copioso e subito il personale della discoteca lo porta nella stanza adibita ad infermeria. È lì che scatta la scintilla che innesca la maxi rissa. Due versioni dei fatti nettamente contrastanti, quella dei mestrini e quella del personale della discoteca, sono ora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Treviso.

È dall’infermeria del Supersonic che iniziano a volare offese, pugni e schiaffi. Da una parte i giovani mestrini, dall’altra il personale della discoteca. Una quindicina di persone rimangono coinvolte nella zuffa, che ben presto dall’infermeria si sposta all’ingresso della discoteca.

Si rompono sedie, vetri e addirittura viene sfondata la porta di un ufficio. Il tutto davanti allo sguardo incredulo di molti giovani. Qualcuno lancia l’allarme ai carabinieri. Un quarto d’ora più tardi, le pattuglie dell’Arma, supportate anche da quelle della Guardia di Finanza, sono davanti al locale di San Biagio.

Riportare la calma, non è facile, nemmeno per i militari. Sul posto arrivano anche le ambulanze. Cinque persone – tutti mestrini - vengono caricate in ambulanza e trasportate all’ospedale di Treviso. Altre raggiungono il pronto soccorso con le proprie auto.

Anche all’ospedale di Treviso, gli animi si riaccendono e a farne le spese è il personale. I carabinieri di Treviso hanno sentito numerosi testimoni e protagonisti della rissa. Alla fine, cinque persone sono state identificate e denunciate per rissa. Ma le indagini proseguono.

Marco Filippi

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