Maxi pubblicità e grandi opere:"Questa è una città in svendita"

Jane da Mosto e Michela Scibilia
VENEZIA. La sensazione di vivere una città, sì, oberata da spese e mancanza di fondi, ma spudoratamente in vendita. E neppure al miglior offerente.
"Quel che mi colpisce di più è la mancanza di trasparenza sugli affari che molti fanno sulle spalle della città - sottolinea
Jane da Mosto
- ad esempio, come vengono spesi i soldi delle maxi-pubblicità che nascondono i musei in piazza San Marco? Non c'è rigore culturale nella selezione dei messaggi: basta che qualcuno paghi, qualche volta anche poco. La senzazione è di vivere in una città in svendita".
"Una mamma in difficoltà può prostituirsi per aiutare i propri figli, ma non può vendere i suoi organi vitali: ho l'impressione che a Venezia siamo alla vendita di reni e polmoni _ incalza
Michela Scibilia
_ si ha sempre più la percezione che la città sia sotto scacco: nelle scelte sul suo territorio, decise da porto, aeroporto, commissario del Lido. Ci dicono sempre che non ci sono schei, ma non ci si può vendere proprio tutto: bisogna riappropriarsi di scelte efficaci sul futuro del nostro territorio".
Il "batter cassa" che va dall'aumento delle imposte alla concessione di mega progetti come quello della maxi-darsena a mare a San Nicolò, nelle parole dell'avvocato
Gaetano Guzzardi
: "La tassa di soggiorno ha un suo senso d'esistere, per coprire i servizi al turismo, ma l'introduzione del 2 per mille dell'Irpef su tutti i residenti, metterà le spese di manutenzione di Venezia in carico ai mestrini (più numerosi) e non credo saranno contenti".
"E' la stessa logica per la quale si accetta di sottrarre alla città ogni decisione sul futuro del Lido, lasciando le decisioni a un commissario, per raccogliere fondi dai privati - prosegue Guzzardi - così ci ritroveremo con una nuova mega-darsena da mille posti, che sicuramente avrà un impatto sul Lido, senza tenere conto dei posti barca che sorgeranno anche alla Certosa, all'Idroscalo, davanti al Diporto velico".
"Venezia ha tanti problemi, ma quel che manca su tutti è una buona politica di ripopolamento - sottolinea
A.Bu.
, che vuol restare anonimo - non sono d'accordo con Skardy, che al gazebo de
La Nuova
ha detto che i bar "sono" la città: c'è tutta una piccola imprenditorialità diffusa in altri settori che va sostenuta, favorita, perché è questa economia "altra" rispetto al turismo, che aiuta la città a ricrescere e rivivere. E, in ogni caso: No alla sublagunare!".
Poi il traffico acqueo, visto da due punti di vista opposti.
"Nei canali le barche fanno quello che vogliono - incalza
Anna Calcaterra -
il traffico acqueo è impazzito: abito in rio Ca' Garzoni ed è un continuo via vai, tanto più ora che ha aperto l'albergo. Ho fessure larghe un centimetro nei pavimenti: servono controlli". "Siamo nell'occhio del ciclone, ma veniamo anche ingiustamente accusati - difende la categoria
Matteo Tiepolato
, taxista - invito tutti al nostro consorzio per conoscerci dall'interno e cogliere anche il nostro punto di vista: con i residenti va ricostruito un rapporto, ma in questa città c'è anche tanta invidia".
Quindi l'appello di
Rosita Bonometto
: "Ho scritto al comandante dei vigili urbani Marini, con una provocazione positiva. Io abito a Castello, la sezione ha solo 3 vigili e immagino che un po' ovunque sia così. Il Comando si attivi per trovare persone, volontari di comprovata competenza civile perché - opportunamente formati - possano dare il loro contributo e sgravare i vigili di tutta una parte "sociale" del servizio, come informare, educare al rispetto delle regole, raccogliere segnalazioni, in modo tale da poter concentrare le forze su quell'attività di verifica e controllo che spesso manca per carenza di personale".
"Da quando sono in pensione mi sono dedicato alla storia di Venezia, scoprendo sempre più che allora le cose funzionavamo meglio - chiosa
Carlo Chiesa -
basti pensare alla salvaguardia: con i Savi non solo chi danneggiava con lavori l'ambiente finiva in carcere rischiando anche la condanna a morte, ma si coinvolgevano nelle decisioni i pescatori di San Nicolò dei Mendicoli per cogliere anche la loro competenza sulla laguna".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:lanuovatiascolta
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video