Maxi pubblicità a Palazzo DucaleIl web attacca, Scavolini cambia

Il popolo del web attacca l'azienda criticando un cartellone che trasformava Palazzo Ducale e le Prigioni in una cucina. Il management apre il dialogo e si arriva a un compromesso: un cartellone nuovo, che fa pubblicità ma è più sobrio
VENEZIA. La Scavolini ha cambiato la gigantesca immagine che ammantava palazzo Ducale e le Prigioni trasformandolo in un'immensa cucina - sia chiaro, non peggio di tante altre pubblicità del tutto fuori scala che l'hanno preceduta - e sostituendola con un messaggio molto più sobrio: uno schizzo che riprende le finestre del Ducale e delle Prigioni coperte dalle impalcature e il messaggio «Scavolini compie 50 anni e festeggia anche a Venezia contribuendo al restauro di Palazzo Ducale, orgoglioso esempio della cultura veneziana e della storia italiana».


Per una volta, sponsorizzazione efficace e non sguaiata. Che è accaduto? A volte basta parlarsi, verrebbe da dire. Solo che a farsi sentire non sono stati il Comune, né la Fondazione Musei - che hanno lasciato all'impresa Dottor, il compito di reperire gli sponsor per i restauri - o la soprintendenza, ma la comunità online di 40xVenezia e Venessia.com.


E' successo che sul proprio sito, Scavolini avesse messo in home page molto orgogliosa l'immagine della propria pubblicità sul Ducale-cucina. Agli attenti social network veneziani, non era sfuggita l'occasione ed era partito un fuoco di fila di critiche sulla mail della nota industria italiana. Una serie di proteste per l'impatto visivo del Ducale-cucina che aveva lasciato di sasso il managment della Scavolini, che però non ha cancellato i messaggi facendo finta di nulla, ma ha risposto, stupita, chiedendo chiarimenti.


E' partito il dialogo e si è creato un gruppo di lavoro, tra esperti di marketing dell'azienda, grafici e pubblicitari dei social network veneziani. Risultato: giù la vecchia pubblicità, su la nuova.


"E' la riprova che fra cultura e sponsor privati un altro modo di relazionarsi è possibile", sottolinea un comunicato di 40xVenezia e Venessiaa.com, "per anni è andata avanti così: le casse pubbliche piangono, lo sponsor sopperisce ai problemi di budget ottenendo in cambio un'esposizione ineguagliabile, il tutto senza apparente riflessione su un'alternativa di comunicazione "sostenibile". Poco importa cosa pensi la gente e se un impatto micidiale cambia l'orizzonte, se la città perde l'identità".


Questa volta, però, è andata diversamente: l'incrocio tra il duro j'accuse online sottoforma di centinaia di critiche lanciato dai due socialnetwork e un'azienda reattiva (ma quante ce ne sarebbero, se solo si creasse un confronto e non si accettasse il pacchetto-pubblicitario a scatola chiusa) ha cambiato il messaggio.


"Scavolini ci ha sorpreso - prosegue il comunicato delle due associaizioni _ perché anziché cancellare i commenti scomodi, ignorarli o rispondere banalizzando il problema, ha aperto il dialogo, trovato rapidamente l'accordo con 40xVenezia e Venessia.com, cambiato la pubblicità a pochi giorni dalla fine del contratto, adeguandola ad uno stile più rispettoso. Un risultato straordinario che ci auguriamo possa valere quale precedente virtuoso, un esempio utile alla stessa amministrazione comunale e un invito agli sponsor alla collaborazione per unire le esigenze del marketing alle aspettative dei cittadini".


Chissà se l'esempio sarà seguito. L'occasione potrebbe essere lo spazio rimasto bianco sulla Zecca in attesa di nuovi sponsor, dopo l'oscuramento in omaggio al Papa.

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