Maxi pontile ai Giardinetti Reali trattativa per ridimensionarlo
L’imbarcadero Actv di fronte ai Giardinetti Reali - che tante proteste aveva suscitato per il suo impatto - potrebbe essere ridimensionato. Lo ha detto pochi giorni fa la soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia Emanuela Carpani nel corso della Giornata del paesaggio tenutasi a Palazzo Ducale.
A precisa domanda sull’impatto dell’imbarcadero, infatti, la soprintendente, esprimendo le sue perplessità ha anche precisato che è in corso una trattativa per il suo ridimensionamento. Essa trova fondamento anche nel nuovo progetto di restauro e valorizzazione dei Giardinetti Reali curato dalla Venice Garden Foundations, che sarà presentato tra pochi giorni alla presenza dello stesso architetto Carpani oltre che del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Il Comune in proposito ha già emesso una determina che prevede l’elaborazione di uno schema progettuale di sistemazione degli approdi pubblici e privati di fronte alla riva d’acqua che riguarderà anche l’imbarcadero Actv realizzato da Pmv, la società del gruppo Avm che si occupa appunto della logistica per l’azienda di trasporto acqueo. È in questo quadro che si lavorerebbe a un aspetto meno impattante dell’imbarcadero che ora di fatto impedisce dall’acqua la vista di ciò che è alle sue spalle, compresa appunto la zona dei Giardinetti Reali.
La questione era già portata all'attenzione del ministro dei Beni Culturali dall’allora rettore dello Iuav Amerigo Restucci, con la presentazione di un dossier sull'approdo dei Giardinetti Reali ma anche su quelli della Pietà e di Santa Maria Elisabetta al Lido, che ne ricalcano le caratteristiche.
Il target dei nuovi pontili Actv - realizzati da Pmv per la progettazione agli architetti Pierpaolo Fugali e Luca Gasparini, di Mestre - è sostanzialmente lo stesso, e privilegia le grandi dimensioni per fare fronte alla domanda turistica crescente, oltre che l’uso di materiali come il cemento e l'acciaio. Ma una delle caratteristiche delle strutture - anche per l'enorme copertura che le sormonta come un condor, sostenuto da piloni in lega d’acciaio e zinco - è quella di nascondere alla vista il paesaggio circostante, senza porsi, evidentemente, il problema del rapporto con gli edifici monumentali che le circondano.
I maxipontili erano stati autorizzati con i poteri del commissario al moto ondoso - “bypassando” così il parere della Commissione di Salvaguardia - e con il placet della Sovrintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia Renata Codello, che aveva seguito da vicino tutta la loro realizzazione e li aveva più volte difese dalle critiche, definendo passatisti e cultori di una Venezia da cartolina i contestatori. (e.t.)
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