Maxi multa fiscale Negoziante assolta

Portogruaro. Azzerata la sanzione per oltre 200 mila euro La commerciante: «Per i pochi affari ho dovuto chiudere»

PORTOGRUARO. Il suo caso era finito sui media nazionali, da Matrix a Porta a porta. L’Agenzia delle entrate le aveva notificato una maximulta perché non aveva presentato, per due anni, il modello unico per le persone fisiche: 750 mila euro di multa, per quasi 200 mila euro di tasse non pagate. Era quindi finita a processo, per evasione fiscale. Il giudice l’ha assolta, azzerando di conseguenza le multe. Facciamo un passo indietro. Amelia Marcon, 73 anni, di Pordenone, gestiva un negozio di abbigliamento a Portogruaro. Gli ispettori del Fisco, alcuni anni fa, hanno passato al setaccio la sua contabilità, sostenendo che per un biennio non ha presentato le dichiarazioni dei redditi. In qualità di titolare dell’impresa individuale di commercio al dettaglio di confezioni per adulti, è il capo di imputazione, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto per gli anni 2006 e 2007 non avrebbe presentato, pur essendovi obbligata, le dichiarazioni annuali di modello unico delle persone fisiche del 2007 e del 2008, e le dichiarazioni Irap dei medesimi anni. La commerciante era dunque accusata di avere evaso 92 mila euro dell’anno 2006 per la dichiarazione dell’anno successivo, e 107 mila euro dell’anno 2007 per la dichiarazione 2008. Insomma, secondo il fisco la commerciante era ricca. Fu multata: 450 mila euro di utili per la prima annualità, 300 mila per la seconda. «Così diceva il fisco». è la constatazione del difensore, l’avvocato Maurizio Mazzarella, «in realtà, altro che utili. Il negozio dovette chiudere proprio perché non ce la faceva a far quadrare i conti a fine mese». Del caso si occuparono le trasmissioni Matrix e Porta a Porta. Molto appassionata l’arringa del difensore della donna: «Nemmeno note marche internazionali fatto fatturato pari a quello che l’Agenzia delle entrate aveva contestato alla mia cliente. Se fosse stata così ricca e la sua attività redditizia non avrebbe certo chiuso il negozio». Il giudice monocratico del tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin ha assolto la donna dall’accusa di evasione fiscale perché il fatto non sussiste. A seguito di questa decisione, quindi, cadrà anche la maximulta inflitta dal fisco alla donna. Il legale ha espresso soddisfazione all’esito del verdetto, «perché è stata fatta giustizia».

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