Maxi cantiere Vega, le interferenze con i sottoservizi fanno lievitare i costi

Quarta variante, il quadro economico è di oltre 20 milioni. Fino al 7 novembre in via della Libertà corsie ridotte

Mitia Chiarin

MESTRE. Quarta variante suppletiva con i cantieri aperti e costo dell’appalto che arriva a superare di poco i 20 milioni di euro. Aumentano i costi per l’imponente cantiere che sta rivoluzionando la viabilità della prima zona industriale, collegando via Torino a via delle Industrie. Il cantiere oggi impatta sui collegamenti tra Venezia e Mestre, davanti al Vega, con il traffico ridotto ad una sola corsia per senso di marcia e ovvie conseguenze sulla viabilità della città.

Pare comunque funzionare, dopo i problemi dei primi giorni, l’invito pressante alle auto ad utilizzare San Giuliano e la tangenziale per gli spostamenti interni alla città. Le limitazioni al traffico sulla Regionale 11 sono previste fino al 7 novembre per la realizzazione delle rampe di accesso al nuovo viadotto (che verrà aperto alla circolazione nella prima settimana di novembre.

A conferma della imponenza dei lavori per trasformare la viabilità in via della Libertà, con una grande rotatoria fronte Fincantieri e una seconda sulla sommità del nuovo viadotto fronte Vega (e che mette in collegamento diretto via Torino con il campus universitario con il parco scientifico tecnologico di via delle Industrie) ecco che determine del Comune autorizza la quarta variante ai lavori, per correttivi in corso d’opera sulla grande struttura del viadotto principale ma anche per ovviare, con i cantieri aperti, a molteplici problemi con sottoservizi che spuntano dal sottosuolo a sorpresa.

In una città cresciuta in fretta, spesso cavidotti e tubazioni spuntano in punti non previsti o non mappati dagli enti che li controllano. Un vero e proprio lavoraccio che si traduce in una serie di correttivi che aumentano i costi della grande viabilità finanziati in gran parte dal Mise tramite l’accordo per la chimica. La spesa in questi mesi è lievitata di 1,6 milioni di euro solo per i sottoservizi da sistemare e non previsti.

Ora la quarta variante autorizza altri interventi con un aumento netto di spese per altri 400 mila euro che salgono a più di 600 mila con gli oneri di sicurezza.

Il quadro economico globale arriva a superare i 20 milioni di euro. La quarta variante comprende vari interventi: la modifica del plinto di fondazione di una delle pile del viadotto principale; la modifica strutturale alle opere di protezione del canale Cuai (acquedotto industriale); la recinzione del muro che divide strada dalla ferrovia. In questo caso, si interviene per escludere ogni possibilità di contatto da parte degli utenti dell’infrastruttura viaria con i pali di alimentazione di tensione dei treni e per proteggere la sede ferroviaria da qualsivoglia tentativo di intrusione. Verrà così posata una recinzione metallica alta due metri e priva di profili orizzontali che possano consentire lo scavalco della stessa.

Ancora c’è la risoluzione di interferenza con rete elettrica di media tensione e ridefinizione del tracciato definitivo; integrazione dei cavidotti su bypass provvisorio reti di telecomunicazioni; la realizzazione di un nuovo tracciato definitivo reti di fibra ottica oltre ovviamente alle modifiche alla configurazione stradale di cantiere dopo il verbale di accordo tra Comune di Venezia – Veneto Strade Spa – Rfi.

Ancora, opere di riallineamento della rete acquedotto industriale con la modifica agli impianti di trattamento delle acque meteoriche; modifiche agli impianti elettrici per implementazioni impianto di videosorveglianza e illuminazione stradale. A marzo 2023 si prevede la conclusione completa di questi cantieri, imponenti, e pensati senza mai interrompere il traffico su una viabilità nodale per la città.

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