Maxi bollette dal Demanio sono partiti i primi ricorsi

Sottomarina. I cittadini chiedono di bloccare le cartelle per i canoni sulle case L’Agenzia dovrà rispondere in 90 giorni. Il legale chiede un incontro con Casson
Di Elisabetta B. Anzoletti

SOTTOMARINA. Presentati i primi quattro ricorsi contro l’Agenzia del Demanio per contestare le maxi cartelle esattoriali che stanno arrivando ai residenti di Sottomarina, fronte Lusenzo. Bollette anche da 180.000 euro per canoni che l’Agenzia pretende per case che sorgono su terreni demaniali su cui non sono mai stati pagati gli affitti. Contingenza che non era nota ai residenti che esibiscono rogiti notarili in cui non si fa cenno alla proprietà demaniale delle aree.

Le cartelle esattoriali stanno arrivando a gruppi, ma il problema interessa qualche centinaio di persone a cui nei prossimi giorni arriverà la stessa batosta. I primi residenti che si sono rivolti ai legali hanno chiesto di bloccare subito il progredire dei pagamenti e di chiedere anche un intervento al Comune per trovare una soluzione politica. Solo un ente pubblico, infatti, può acquisire i terreni del Demanio e a sua volta venderli a prezzi forfettari ai privati, in modo da sanare la situazione una volta per tutti. Altrimenti quello con il Demanio diventa un debito infinito.

«Sono stati trasmessi i primi quattro ricorsi», spiega l’avvocato Tiziano Boscolo Chielon, «contro le intimazioni di pagamento dell’Agenzia del Demanio, ma altri ne partiranno a fine mese. L’Agenzia dovrà necessariamente rispondere entro 90 giorni dal ricevimento trascorsi i quali, in assenza di risposta, si dovranno ritenere non accolti i ricorsi, con possibilità a quel punto di adire l’autorità giudiziaria».

Vista l’ampiezza del bacino coinvolto, ci sono anche i margini per una “class action”. I primi residenti si sono però già mossi per non superare i termini per ricorrere contro le ingiunzioni. Una volta che sarà chiara anche l’entità delle persone coinvolte, si deciderà se procedere collettivamente. «Al momento il sindaco Giuseppe Casson, a cui ho chiesto un incontro, non mi ha ancora contattato», spiega il legale, «Molti politici si sono interessati del problema, trovando però nell’Agenzia del Demanio di Venezia un muro invalicabile. Al momento, quindi, dato che la politica non ha prodotto risposte valide, l’unica strada che può portare a una risoluzione del problema è il contenzioso». Molti residenti hanno spiegato di non aver la possibilità materiale di saldare quanto richiesto dall’Agenzia, né di poter accendere un mutuo per farlo.

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