Maurizio Cortese, il “leone buono” di Porto Marghera, stroncato da un infarto

VENEZIA. Un infarto, all’improvviso. Se n’è andato così, nella prima mattinata di domenica 17 gennaio, Maurizio Cortese, volto storico di Marghera.
A nulla è servito il tempestivo intervento del 118, l’uomo era già deceduto. 64 anni, Cortese era molto noto per il suo impegno per la comunità di Marghera, dove era nato, cresciuto e dove viveva con la moglie Milva Mion.
«Era il classico esempio di cittadino attivo. Lo chiamavo il “leone buono” , perché era una persona molto schiva ma, allo stesso tempo, estremamente propositiva, sempre pronta allo scambio» spiega Alvise Ferialdi, a capo di Buongiorno Marghera, del cui gruppo Facebook Cortese era moderatore. In pensione dal settembre del 2015, l’uomo aveva lavorato come metalmeccanico all’A. C. Z. Riviera Torneria di Maerne.
Nel suo passato, anche il volontariato tra le fila della Protezione civile.
«Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. Questa mattina (il 17 gennaio, ndr) mi ha chiamato mia cognata, in lacrime. Sono subito corso a casa loro, ma purtroppo era già troppo tardi. Ci ha lasciato senza salutarci un’ultima volta» racconta il fratello Adriano, sconvolto.
«Ero molto legato a Maurizio, gli volevo un gran bene. Insieme, ci siamo battuti per Marghera; è stato complicato, ma non ci siamo mai persi d’animo. Maurizio era un gran lettore e appassionato di film. E poi aveva due gatti, Lady e Zoro, a cui era affezionato come fossero i suoi figli. Ho detto a mia cognata di curarli come avrebbe fatto lui, perché sicuramente è quello che avrebbe desiderato Maurizio».
Alla notizia della prematura scomparsa, è stata enorme l’ondata di commozione che si è diffusa a Marghera, dove l’uomo era conosciuto da chiunque. Nel mondo “reale” – fatto di strade e di parole – e virtuale. Tra i social che Cortese aveva individuato come prezioso mezzo per veicolare le sue idee per migliorare il territorio che tanto amava. La data dei funerali sarà fissata nei prossimi giorni. —
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