Maturità, il tema d’italiano sorprende gli studenti

La prima prova è andata. Questa mattina per gli studenti di maturità seconda prova scritta: latino, matematica e temi diversi a seconda di istituti tecnici o professionali. Intanto, si commentano le tracce di italiano comune a tutte le scuole e si raccolgono pareri discordanti. Per molti studenti la scelta sembra essere stata quasi dettata dall’istinto, per i docenti le tracce erano tutte fattibili. Partiamo da Mestre. La scelta sembra essersi orientata in modo compatto su alcuni temi, trascurando completamente tutti gli altri. «Poteva andare meglio e siamo rimasti un po’ sorpresi dalle tracce, quest’anno imprevedibili. Ho scelto una traccia che mi andava bene quella artistica- letteraria sulla società di massa e mi sembra di essermela cavata», racconta Teodoro Bevilacqua del liceo classico Franchetti. «Io ho fatto il tema sugli omicidi politici», replica Nicolò Gebbani. «Le tracce erano impegnative ma mi sembra di averlo fatto abbastanza bene. Era difficile ma non impossibile. Ora pensiamo al latino». Sempre al Franchetti, Matteo Spelicato ha scelto il tema scientifico. «Mi aspettavo più o meno quelli», dice, «ma forse potevo scrivere un po’ di più». Al Gramsci la traccia artistica e letteraria è stata scelta da Alessandro Dorigo e Elena Berton. «Una traccia su un’opera letteraria del ’22 mi ha permesso di ricondurmi a Pirandello», dice Alessandro, «le altre tracce non le ho trovate troppo difficili». «Io mi aspettavo qualcosa di meglio», replica Elena, «pensavo ad argomenti più attuali. Personalmente non sono brava a scrivere quindi speriamo bene». Fuori dal coro Francesca Pattaro che si è cimentata con quello a indirizzo socio economico su mercato e democrazia: «Mi sembra bene. Ho sfruttato circa quattro ore e mezza e speriamo fili tutto liscio». Allo scientifico Morin Mauro Zuin si è lanciato, non senza dubbi, sulla traccia storico-politica. «C’erano molti documenti su Matteotti, Kennedy e Moro», racconta, e mi sembra andato bene. Alla fine tutte le tracce mi sono sembrate abbastanza valide e sono stato in dubbio su quale fare». Non è d’accordo invece Giulia Venuda. «Io ho scelto il saggio breve artistico», ribatte la ragazza, «e penso di aver preso la sufficienza. Ma le tracce non erano facilissime e presupponevano conoscenze che a 18 anni non si hanno».
A Venezia qualcuno ha scelto il tema del viaggio, a partire dalla traccia su Claudio Magris. Una novità? «È uno sconosciuto», dice la bella Maura Sartori, uscendo dal Marco Polo: «Noi ci siamo fermati a Montale in storia della letteratura, ma era un’occasione per parlare del viaggio, e perciò l’ho scelto».
Anche Federica Manente, maturanda del Liceo artistico, ha scelto il tema su Magris: «Mi ha colpito e così l’ho scelto, ma non lo conoscevo». Gettonato anche il tema su economia, Stato e mercato, «perché era un punto per dire la mia sulla crisi», dice Ruggero Tallon, 18 anni e giudecchino, concentrato per cinque ore sul banco, nel grosso salone nobile vinto dal caldo, prima di solcare il portone del liceo classico Marco Polo da primo. «Il compito l’ho finito alle 11,30», racconta, e sono circa le 13, «poi l’ho dovuto riscrivere in bella copia. Ho parlato del fatto che la finanza dovrebbe essere a servizio dello Stato, non il contrario come è accaduto nel 2008». Altri ancora hanno affrontato la questione della Cooperazione, come racconta Lorenzo Castaldello. Pure il tema sull’omicidio politico non è mancato: ne ha scritto Asia Nalesso, maturanda del Liceo artistico, ordinata negli studi, 18 anni appunto, ha detto la sua «sul caso Moro», dice, e sul controverso mistero Kennedy, convinta, com’è, «che negli anni Settanta, i politici sparivano, perché era la concorrenza che voleva così». Si sono ritrovati sotto il caldo torrido, sulla calle, fuori dalla scuola, i primi studenti già verso le 13, con un bel sorriso stampato in faccia, e un sospiro di sollievo già alle spalle. Lì a discutere a gruppetti della scelta fatta, a confrontarsi con gli amici, a dirsi che «quel tema era meglio e l’altro peggio», convinti, però, che intanto «la prima prova è fatta», dice Fabio Priviero, 19 anni, mentre se ne sta per tornare verso Murano. «Ho scelto il saggio breve», racconta, e intanto si è già iscritto alla facoltà di Medicina a Padova. Sara Andreoli, invece, prima di tornarsene a Spinea, dice di aver scritto della Pop Art e non solo perché frequenta l’Artistico, ma perché le interessava la traccia «sul ruolo dell’individuo nella società». Enrico Rodin, invece, ha parlato di Internet e dei social network, affrontando il tema della ricerca e della fuga dei cervelli. .
Tra i maturandi, al Parini, anche il giocatore del Venezia, Davide D’Appolonia, che domenica ha segnato il gol-promozione. Ha puntato sul tema di ordine generale nella prova di italiano che ha aperto gli esami di maturità dell’attaccante del Venezia. «Più facile saltare Polenghi e andare in rete al Mecchia, però credo di essere andato bene. Ho puntato sulla traccia generale, mi è sembrato l’argomento che potevo trattare meglio».
Michele Contessa
Marco Petricca
Gian Nicola Pittalis
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