#Matteovieniascuola, ecco quello che non va: segnala problemi e degrado
VENEZIA. Con un tweet il presidente del consiglio Matteo Renzi ha «battezzato» la sua prima uscita pubblica da premier, nella scuola Coletti di Treviso. «La scuola è il punto di ripartenza del Paese. Al Governo dobbiamo guardare allo spread e ai mercati, ma poi i Paesi si salvano solo se le scuole funzionano», ha detto il presidente del Consiglio, che poi ha chiesto agli studenti che cosa vorrebbero che portasse a Roma. Tra le richieste: più lavagne elettroniche nelle classi, più connessioni a internet e impegno sulla storia dell'arte.
Nel primo Consiglio dei ministri dell'era Renzi, il ministro dell'Istruzione avvierà un vasto piano per l'edilizia scolastica. Un investimento da due miliardi che servirà a curare 2.300 scuole oggi fuori norma, pericolose, nella maggior parte dei casi senza certificazione anti-sismica. L'arco di tempo previsto per la grande operazione è di due anni, fino alla primavera 2016. Renzi ha chiesto investimenti e progetti immediati per poter aprire cantieri già dal prossimo 15 giugno, a scuole appena chiuse, e riconsegnarne pronte alcune centinaia - meno compromesse - al rientro di studenti e insegnanti a metà settembre. Il piano prevede, non a caso, corsie privilegiate per l'approvazione dei progetti. «Deve essere subito ha evidente l'opera di intervento che abbiamo fatto - ha sottolineato ancora Renzi - si deve vedere che lo Stato c'è».
La nostra iniziativa. Tutti i lettori di nuovavenezia.it, in primo luogo gli studenti, i loro genitori, e (perché no?) gli insegnanti e i presidi, possono mandare le loro segnalazioni su situazioni di scuole in difficoltà, danneggiate o bisognose di investimenti, inviando (indicando nome della scuola e la città) foto e video all'indirizzo cronaca.mestre@nuovavenezia.it, con post sulla pagina facebook della Nuova Venezia e utilizzando su Twitter l'hashtag #matteovieniascuola. Diteci cosa non va nelle nostre scuole .
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