Matteo e Simone neo imprenditori puntando su una microalga
MEOLO. Se la crisi sta spingendo tanti giovani verso l’estero, c’è anche chi la propria sfida vuole vincerla in casa. Ne sono un esempio due giovani di Meolo, Matteo Fecchio e Simone Parro. Entrambi 25enni, stanno per coronare il loro sogno: avviare in paese un’innovativa attività di acquacoltura di spirulina, una particolare tipologia di micro alga.
Dopo due anni di progettazione, grazie al finanziamento ottenuto vincendo il bando «Crea Impresa» della Regione, Mattia e Simone sono pronti a partire: il primo raccolto potrebbe arrivare tra gennaio e la primavera prossima. L’utilizzo della spirulina si sta diffondendo notevolmente, soprattutto nel campo alimentare come prodotto dietetico e salutista, con possibili applicazioni anche nell’industria cosmetica e farmaceutica. Ma per la quasi totalità si tratta alghe importate.
«La produzione italiana è davvero molto scarsa, a fronte di una richiesta invece elevata. Quando ho avviato la mia attività», spiega Matteo Fecchio, che a Meolo è già titolare di una piccola azienda agricola, «sono venuto a sapere dell’esistenza di questi micro organismi, tramite uno staff di biologi con cui ora vorremo collaborare. Mi hanno spiegato le potenzialità benefiche della spirulina, poi ne ho capito anche le potenzialità di reddito. Era ormai da un paio d’anni che cercavo di sviluppare questo progetto di acquacoltura, ma non ci sono mai riuscito per le difficoltà che oggi i giovani incontrano nell’accesso al credito per le start up di imprese».
L’opportunità colta al balzo, allora, è arrivata dal bando che la Regione ha pubblicato per finanziare proprio le imprese giovanili. Matteo Fecchio e l’amico di sempre Simone Parro decidono di parteciparvi. E, su circa 250 progetti partecipanti, l’idea di Matteo e Simone si è piazzata sesta, strappando uno dei pochi finanziamenti disponibili.
«Evidentemente il progetto è piaciuto. In questi giorni stiamo ultimando la documentazione necessaria. Poi, appena ottenuto il contributo, inizierà la realizzazione delle strutture che ci permetteranno di iniziare la coltivazione», prosegue Matteo Fecchio, «il contributo regionale ci consentirà di partire sviluppando una prima vasca di coltivazione come prototipo. Poi, in futuro, ci piacerebbe ampliare l’attività». Intanto si sta valutando se partire con il primo raccolto a gennaio oppure in primavera, per questioni climatiche. La coltivazione della spirulina consiste in una fase preparatoria in laboratorio per poi immettere l’alga in vasca. La prima vasca avrà una dimensione di circa 80 metri quadrati per mezzo metro d’altezza.
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