Mattanza all'Oasi di Spinea, l'Istituto zooprofilattico: "E' stata una volpe"

MESTRE. Il killer dei 130 animali dell'Oasi Sos Natura di Spinea è stata una volpe (o più volpi).
Nessun vandalo, dunque, e nessun rito satanico dietro la doppia mattanza di coniglietti, porcellini d'India, galline e anatre ospitati nella struttura di Enrico Piva avvenuta nella notte tra sabato e domenica e poi tra domenica e lunedì.
Questo l'esito, arrivato nella mattinata di mercoledì 25, delle analisi effettuate sui cadaveri degli animali dai veterinari dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie di Legnaro (Padova). Tutti i campioni erano stati raccolti sul posto dagli specialisti dello zooprofilattico in presenza di Enrico Piva e dei carabinieri che stanno seguendo le indagini sul caso rimbalzato anche a livello nazionale.
Il referto dell'Istituto zooprofilattico parla di "lesioni all'altezza del collo riconducibili ad animali di taglia media della famiglia dei canidi".
Inoltre all'interno dell'Oasi sono stati ritrovati e refertati diversi escrementi di volpe.
Già nella giornata di lunedì erano trapelate le prime indiscrezioni sull'origine "animale" del killer dell'Oasi. Il responsabile della struttura per il recupero degli animali abbandonati, invece, sin da subito aveva urlato - anche attraverso dei video-selfie postati su Facebook - contro una responsabilità umana, parlando di "minacce" e "mafia".
Resta ora da capire come evolveranno la mobilitazione e le iniziative a favore di Piva, prima tra tutte il sit-in organizzato su Facebook e programmato per sabato alle 15 all'Oasi.
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