Matrimoni gay a Palazzo Cavalli? Il sindaco di Venezia smentisce

La rivista "Ytali" lancia la notizia, una evidente provocazione dopo le polemiche sulle favole ritirate dalle scuole veneziane, per chiedere che Venezia cambi strada. Lo stop di  Brugnaro: "Notizia priva di fondamento"
Palazzo Cavalli
Palazzo Cavalli

VENEZIA. "Il sindaco di Venezia non solo intende rafforzare l’attività di palazzo Cavalli, ormai sede da anni anche di matrimoni di coppie non residenti e straniere, ma si prepara a fare di Venezia un luogo privilegiato delle comunità gay nel mondo per celebrare le loro nozze in laguna,  e, per adesso, le unioni civili, oltre che – come già avviene da tempo – per trascorrervi la luna di miele. Una città gayfriendly".

L'articolo, pubblicato da Ytali, rivista plurale online diretta da Guido Moltedo (con un passato di portavoce dell'ex sindaco Costa), costringe Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia ad una pubblica smentita della notizia: "Completamente priva di fondamento e sorprende constatare come la fantasia non abbia limiti. Viene da pensare che il caldo afoso di queste ore suggerisce a qualcuno idee del tutto strampalate, fuori dall'immaginazione. Venezia, la romantica, e' Città dell'amore per definizione, sempre pronta ad accogliere anche chi, con una scelta personale libera e da rispettare, ha deciso di vivere la propria affettivita' omosessuale nel rispetto del decoro e dei costumi. Ben diverso, però, e' diffondere messaggi - che vorrebbero dettare una scelta - sulla supposta disponibilità da parte dell'Amministrazione comunale a mettere a disposizione spazi pubblici per celebrare nozze gay o unioni civili. Lo smentisco categoricamente e pubblicamente", spiega la nota diffusa ieri pomeriggio dal primo cittadino veneziano.

Il sito internet di Ytali
Il sito internet di Ytali

Il sito Ytali, sotto la notizia, nel commento di Guido Moltedo, aveva subito chiarito l'intenzione della indiscrezione: "No, quanto abbiamo finora scritto è solo un pio desiderio: anzi, è quanto di più opposto alla realtà reale. Nella realtà prosaica del primo mese di attività del nuovo sindaco, il suo esordio è caratterizzato da un’odiosa decisione, imbarazzante quanto mai per i cittadini di Venezia, anche per l’inevitabile rimbalzo mediatico", precisa il giornalista, riferendosi alla scelta, farcita di polemiche di rilevanza internazionale, di ritirare dalle scuole di Venezia 1098 libri di favole per bambini che introducevano al tema della differenza (famiglie omogenitoriali, differenze religiose o di nazionalità) .

Il sindaco di Roma Marino celebra una unione gay
Il sindaco di Roma Marino celebra una unione gay

"Proseguendo su questa strada, non ci vuol poi tanto a ritrovarsi in sintonia con i governatori dell’Indiana e dell’Alabama , fautori di quel Religious Freedom Restoration Act che permette a singoli individui o società denunciate per discriminazione di appellarsi al rispetto delle proprie convinzioni religiose. Per esempio, proprietari di negozi o imprese di servizi possono rifiutarsi di servire coppie sposate gay – come per esempio è già successo in America per quanto riguarda ditte di catering specializzate in matrimonio – affermando di averlo fatto perché il proprio credo religioso li porta a riconoscere solo il matrimonio tra un uomo e una donna", insiste Guido Moltedo che poi conclude con un auspicio: "Venezia non dovrebbe trovarsi in sintonia con i più retrivi conservatori della destra americana, ma andare nella direzione esattamente opposta, come quella indicata dalla nostra “indiscrezione”.
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia