Materassi, sedie e coperte sotto il ponte
VENEZIA. Una decina di materassi vecchi e sporchi, arrotolati e messi in fila, legati con una cinghia. Coperte, cuscini, sacchi neri con dentro pochi indumenti, una sedia di legno. Il mondo dei senza casa nascosto sotto un ponte. Camera e soggiorno impacchettati per un’esistenza ai confini del mondo. Luogo che chiude di giorno per riaprire la notte e ospitare le poche ore di sonno dei senza fissa dimora.
Se n’è accorto un trasportatore veneziano, passando l’altra mattina con la sua barca sotto il ponte in cemento del Tronchetto. Troppo care anche le dimore in terraferma affittate da qualche proprietario senza scrupoli. Gli hobo veneziani, sbandati che chiedono la carità o senza fissa dimora, così si sono costruiti dentro le strutture del ponte automobilistico che collega l’isola nuova all’area portuale e a piazzale Roma, una piccola casa comune. «Condizioni di degrado mai viste», dice il trasportatore, «sembrava qualche periferia del Sud, invece siamo a pochi passi dalla città dei turisti. Perché nessuno interviene?».
Materassi e cuscini usati per la notte sono stivati ai lati del ponte, tra la passerella e il tubo che trasporta gas e acqua. Nel canale percorso ogni giorno da centinaia di barche e vaporetti. Ma in qualche modo occultati alla vista.
Rifugio di disperati che probabilmente di giorno chiedono la carità, in mano alle organizzazioni criminali che poi passano a raccogliere il guadagno della giornata.
E la sera fanno rientro nella loro “casa”, a pochi centimetri dall’acqua. E a poche centinaia di metri dalla grande città.
Condizioni poco igieniche e per nulla civili quelle in cui sono costretti a passare la notte questi disperati. Già c’è chi si indigna per le condizioni vergognose in cui da tempo pernottano i senza casa. E anche chi chiede l’intervento del Comune, della polizia locale e della organizzazioni del volontariato. «Si parla di decoro e si permettono queste situazioni?». Fatto sta che fino ad oggi l’accampamento tra il ponte e il canale del Tronchetto è passato del tutto inosservato. Deserto di giorno, con le masserizie bene allineate e impacchettate sotto la campata. Densamente abitato la notte, con il freddo intenso dell’inverno, ora il caldo e gli odori della stagione estiva. (a.v.)
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