Matematica senza docenti, una cattedra su quattro manca
VENEZIA. Vietato ammalarsi o andare in maternità: i lavoratori dei 98 istituti scolastici veneziani non possono permettersi di stare a casa un giorno. Ma non basta: a quasi due mesi dall’inizio della scuola molte cattedre sono ancora scoperte. Il dato più eclatante è quello degli insegnanti di matematica: ne mancano 190 su un totale di quasi 700 cattedre totali.
Alle scuole secondarie ormai mancano persino gli insegnanti di lettere, per non parlare della mancanza cronica di insegnanti di sostegno.
I dirigenti scolastici - che peraltro devono sobbarcarsi il doppio del lavoro in quanto ne mancano 50 ed i 48 nominati attraverso il sistema delle reggenze dirigono oltre al proprio istituto anche un altro che non ce l’ha - stanno raschiando il fondo del barile per reperire i docenti per tutte le classi: l’istituto comprensivo di Cinto Caomaggiore la settimana scorsa ha appeso alle porte di tutti i suoi plessi l’avviso per il reperimento di tre docenti per la scuola secondaria (italiano, lingua tedesca ed educazione fisica) e di un insegnante per la scuola primaria.
«Attenzione che non si tratta solo di problemi per le scuole di confine», precisa subito Sandra Biollo, segretaria Cisl Scuola Veneto, «Pensiamo solo al caso dell’istituto comprensivo Viale San Marco in centro a Mestre che l’anno scorso a novembre inoltrato era ancora senza maestre».
Un problema che nasce da una assenza completa di programmazione regionale secondo il segretario Cisl Scuola Venezia Mariano Maretto. Un paio di numeri rendono bene la gravità e la profondità del problema: nel 2018 il Veneto ha avuto 300 posti disponibili alla facoltà di scienze della formazione primaria -titolo necessario per insegnare alla scuola primaria- a fronte di 870 pensionamenti. A questi vanno aggiunti tra i 100 ed i 200 trasferimenti ottenuti da insegnanti che hanno conseguito il ruolo in Veneto e che se ne sono andati per avvicinarsi a casa. Ciò significa che mediamente ogni anno lasciano l’incarico oltre mille insegnanti della scuola primaria. Nello stesso arco di tempo -ammesso che tutti gli iscritti conseguano la laurea nei tempi previsti- entrano nel mondo della scuola 300 maestre.
«In provincia di Venezia», sottolinea Maretto, «due anni fa sono stati nominati 60 nuovi docenti. Alla fine dell’anno ne sono rimasti solo 2. Gli altri 58 hanno ottenuto il trasferimento in altra Provincia o Regione». Le cose si fanno ancora più complicate per gli insegnanti di sostegno i quali accedono all’università tra i 300 di scienze della formazione primaria salvo poi specializzarsi nel sostengo. «Solo un 5-10 per cento degli iscritti lo fa», osserva Biolo. «Il risultato è che non abbiamo insegnanti di sostegno e la carenza viene coperta da insegnanti che hanno tanta buona volontà ma non le competenze necessarie».
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