Masterplan, il Comune prende tempo
Dopo la mancata firma da parte del Comune di Venezia riguardo l'accordo di programma per il rilancio della stazione di Mestre, il Comune ha nuovamente fatto saltare la convocazione della Regione fissata per il 17 febbraio prossimo per discutere dell’importante piano.
A metà gennaio il sindaco aveva ritirato le deleghe ai dirigenti dell'Urbanistica e sospeso la firma dell'accordo di programma atteso da anni per riqualificare l'area della stazione di Mestre. Ieri il bis con la notizia della comunicazione diffusa a Regione, Ferrovie e privati dell’Immobiliare Favretti, firmata dall’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin, del rinvio a data da destinarsi del confronto, vista l’assenza del Comune di Venezia.
Un ennesimo stop al Masterplan che ha lasciato tutti allibiti. Anche perché la posta in gioco è alta: ci sono la riqualificazione dell’area esterna della stazione e il progetto di trasformazione dell’ex palazzo delle Poste dell’Immobiliare Favretti in un albergo con doppio fronte, su viale Stazione e sul binario uno della stazione, per 200 stanze. Un intervento che da solo vale 25 milioni di euro e che ora rischia di saltare visto che gli spagnoli di H10 potrebbero anche stancarsi di aspettare.
E poi c’è l'ex scalo merci di via Trento destinato ad ospitare in parte l'ampliamento del parco del Piraghetto e in parte un investimento edilizio (case e uffici) del gruppo Ferrovie con 140 appartamenti. Nuove case che nel masterplan in discussione, approvato dall’ex giunta di Orsoni nel confronto con l’amministratore delegato di Fs Sistemi urbani, Carlo De Vito - contrariato, si dice, per le scelte di Brugnaro - sarebbero servite anche per togliere dall’isolamento dei due passaggi a livello le ottanta famiglie di via Gazzera Alta.
Il Masterplan era stato già rivisto riducendo le volumetrie rispetto all’ipotesi iniziale. Dopo l’ennesimo rinvio al confronto, riparte il pressing nei confronti del primo cittadino per non far finire nel nulla l’opportunità. L’assessore De Martin sulla vicenda non dice nulla: «Non intendo commentare una questione così seria ma non abbiamo alcuna intenzione di lasciar perdere questo progetto», si limita a spiegare.
Ma nei giorni scorsi lo stesso sindaco aveva motivato la sua presa di posizione. «Ho fermato il progetto della riqualificazione dell'area della stazione», diceva il sindaco Brugnaro, «perché voglio vederci chiaro. Non c'è solo il piano delle Ferrovie, hanno fatto quel progetto e nessuno si era accorto che l'Alta Velocità interessa da vicino anche Mestre. Il nuovo albergo è in mezzo ai binari. I binari passano per la città. Ci sono due quartieri che si chiamano Gazzera e Marghera che sono stretti fra i binari. Bisogna parlarne».
Per Brugnaro la questione è avere per Mestre il ruolo di stazione centrale dell’Alta velocità e fermare la riattivazione della linea dei Bivi, sulla carta per il trasporto merci, ma che potrebbe tagliare fuori Mestre. Partita collegata anche al ruolo della futura fermata aeroporto.
Come evitare che gli accordi saltino? I privati sperano almeno in uno stralcio del Masterplan, che consenta di mandare avanti gli interventi in stazione, albergo compreso, rispetto alla partita dell’ex scalo merci. E Brugnaro starebbe studiando anche l’ipotesi di una fermata in quell’area, considerata però impraticabile da Ferrovie visto che si troverebbe tra Mestre e le due fermate in costruzione del metrò Sfmr di Gazzera e via Olimpia.
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