Masterplan dell’aeroporto La rivolta parte da Marcon
MARCON. Mancanza della Valutazione Ambientale Strategica, nessuno studio sui collegamenti ferroviari in rapporto all’aumento di passeggeri e soprattutto la mancanza di valutazioni sugli effetti che un aumento di inquinamento acustico avrebbe su siti delicati come le scuole. Queste sono solo alcune delle criticità anticipate martedì sera durante l’assemblea pubblica che aveva come obiettivo quello di approfondire la documentazione relativa allo studio di impatto ambientale che riguarda il progetto di espansione (masterplan) dell’aeroporto Marco Polo al 2021 e che dovrebbe portare il numero di passeggeri da 8 ad 11 milioni mediante l’ampliamento del piazzale, il potenziamento delle strutture di volo, l’espansione del terminal, nuovi finger, l’ingrandimento della pista esistente.
Presenti il sindaco, Andrea Follini e gli assessori Guido e Mauro Scroccaro. Follini ha fatto presente che quando si parla di “compensazioni”, manca un cronoprogramma, ossia quando e in che tempi verranno eseguite. «Forse», qualcuno ha ironizzato, «è saltata una riga». «La prima osservazione che abbiamo intenzione di fare», ha spiegato l’assessore Scroccaro, «è inerente lo spezzettamento del masterplan. Non esiste la possibilità di dividere un progetto unico generale, si tratta di una scorciatoia che vorrebbe bypassare la complessità degli interventi previsti. Anche con la Tav è accaduta la medesima cosa: il fatto che esista un masterplan targato 2030 e oggi ci dicano che valutiamo un progetto al 2021, ci fa sorgere perplessità. Rischiamo di trovarci tra dieci anni una pista in più con impatti non adeguati».
La seconda osservazione anticipata martedì, riguarda la procedura: «La valutazione di impatto ambientale», precisa Scroccaro, «non è preceduta da una valutazione ambientale strategica (Vas) e ravvisiamo quindi un grave deficit procedurale». C’è poi il tema degli spostamenti. «Sul traffico c’è uno studio allegato alla valutazione di impatto ambientale, ma manca il ragionamento sul trasporto ferroviario, che non abbiamo visto trattato».
Altra partita riguarda l’inquinamento acustico e atmosferico. «Tra i siti sensibili elencati e soggetti a monitorggi, Marcon non è presa in considerazione. Non è stata individuata una scuola, niente. Chi ha redatto lo studio ha ritenuto che sulla base dei dati a disposizione, evidentemente non serva. Ma anche su questo punto vorremmo capire meglio. Perché Zuccarello e Gaggio, sono molto vicine allo scalo». Da ultimo c’è il tema delle polveri sottili. «In questi anni di lotta alle polveri sottili abbiamo imparato che il particolato ha una diffusione che è chilometrica. Vorremmo capire cosa accade nella fase di spinta dell’aeromobile, da zero a mille metri e cosa avviene quando è a terra, le polveri emesse hanno una dispersione che deve essere tenuta in conto».
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