Masterplan del 2050: Jesolo come Valencia

Scaroni: 35 mila abitanti, rigenerazione urbana e scuole. Lunardelli e De Zotti: retromarcia tardiva, solo propaganda

Giovanni Cagnassi
Un rendering di una piazza Mazzini “green”
Un rendering di una piazza Mazzini “green”

JESOLO. Il futuro di Jesolo è scritto nel “Masterplan 2050”. L’assessore all’urbanistica, Giovanni Battista Scaroni, lo lascia in municipio come ultimo suo lavoro prima delle elezioni. Una città da 35 mila abitanti, prima città di mare sulla costa veneziana. Scuole superiori, corsi universitari, ma basta metri cubi. Piuttosto nuovi servizi, puntando sulla rigenerazione urbana.

Per questo, il modello non sarà più Miami, come ai tempi del Masterplan di Kenzo Tange, ma Valencia che in Spagna è un esempio di valorizzazione e rigenerazione urbana.

Giovanni Battista Scaroni
Giovanni Battista Scaroni

«Trasformare Jesolo da località a città di mare» spiega Scaroni, «il grande afflusso di persone in questo fine settimana pasquale, dimostra che Jesolo è sempre di più una meta ambita. Il nostro obiettivo è quello di far crescere la città e prepararsi al futuro. Questo non significa aumentare metri cubi, anzi. Gli ambiti principali su cui stiamo lavorando, infatti, sono la rigenerazione urbana, la sostenibilità ambientale, l’implementazione di servizi e il potenziamento del sistema della mobilità. Jesolo, nei mesi più duri della pandemia, ha esaltato la propria vocazione di Città del benessere: tantissimi veneti hanno utilizzato le proprie seconde case come fossero quasi delle prime. Abbiamo stimato, infatti, che a fronte di 27 mila residenti, in questi anni il fenomeno di chi sceglie di vivere qui, fuori stagione, per diversi mesi ci porta a raggiungere una popolazione pressoché doppia. Questa è la strada che dobbiamo perseguire incrementando il nostro livello di competitività e la gamma di servizi e occasioni di buona occupazione che siamo in grado di garantire».

Ma i candidati alle prossime elezioni sono scettici, a partire da Antonio Lunardelli che con Jesolo in Movimento, Rc, Sinistra Italiana e Leu si è scagliato contro la cementificazione. «Masterplan 2050 è una favola che lascia migliaia di metri cubi alle spalle. Prima non si parlava d’altro che di cementificazione e noi siamo stati critici perché Jesolo ha avuto solo questa visione e nessun’altra. Troppo tardi adesso parlare di zero metri cubi. Hanno appena approvato una variante urbanistica in tale senso, sono intervenuti sulle altezze creando ancora più confusione».

Christofer De Zotti, che corre con Jesolo Bene Comune, FdI, Indipendenza Veneta e Progetto civico, ora anche con una nuova Civica per De Zotti, è critico: «Le nostre proposte, che a qualcuno farebbe comodo improvvisare tali e quali, sono chiare. Saranno il nostro impegno per i prossimi 5 anni: lavorare per mettere in sicurezza idraulica le zone soggette ad allagamenti, completare e unire le ciclabili promesse, ma non realizzate, migliorare la viabilità con nuove rotatorie su via Roma sinistra, occuparci di famiglia, scuola, giovani e di qualità della vita, dare risposte concrete all’esigenza di trovare casa a prezzi decenti, lavorare per una Jesolo sostenibile e attenta all’ambiente, moderna e digitale. Noi siamo credibili per portare avanti queste proposte, a differenza di chi negli ultimi 10 anni non ha fatto nulla in questo senso. Le proposte sul tema della amministrazione uscente arrivano tardi, troppo tardi. Le loro parole, a 50 giorni dal voto, hanno il chiaro sapore di propaganda elettorale».

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