Massaggi con l’extra, “Li Yuan” chiuso

Jesolo. Clienti da tutto il Nord Italia: trovati centinaia di nomi e date. Due denunciati per sfruttamento della prostituzione
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Massaggi cinesi con l’ “extra”. La Guardia di finanza ha posto sotto sequestro il centro massaggi cinesi Li Yuan, a Jesolo Paese, in via Piave Vecchia, alle porte del centro storico.

Tra profumi di olii canforati, musiche soavi e mani esperte che massaggiavano le schiene dei clienti, si sarebbero dunque consumati atti sessuali piuttosto spinti dietro il pagamento di un piccolo extra che si aggiungeva, secondo accordo verbale con le operatrici, al massaggio tradizionale cinese nelle sue varietà romantiche, energizzanti, rilassanti e molto altro.

I militari delle Fiamme Gialle, al comando del tenente Gabriele Izzo, si sono appostati e hanno notato clienti che arrivavano da tutto il nord Italia. Hanno fatto un blitz nel centro per perquisirlo e non hanno trovato estetiste professionali, ma signorine avvolte da abiti succinti. Il prezzo delle prestazioni oscillava tra i 50 e i 90 euro e, una volta pagato il conto dai clienti, veniva consegnato dalle massaggiatrici” direttamente alla titolare del centro massaggi, che svolgeva sostanzialmente la funzione di tenutaria assieme a un concittadino. Hanno esteso la perquisizione al vicino appartamentoi, dove le ragazze vivevano tutte assieme.

Sono stati scoperti 3000 euro in contanti, numerosi appunti manoscritti in cinese dai quali sono saltati fuori centinaia di nomi, date e altri elementi che saranno utili alle indagini. Il giro era insomma piuttosto grande. Il locale è stato posto sotto sequestro su ordine del Tribunale di Venezia e la coppia di sfruttatori dovrà rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Si passerà a quantificare il volume dei compensi ottenuti finora, per ricostruire i redditi nascosti al fisco.

Era un paradiso per chi cercava qualche minuto di tranquillità sdraiato sui comodi lettini nelle stanze chiuse e separate da muri leggeri, dai quali si poteva sentire tutto. Questi centri sono sorti come funghi un po’ dappertutto in Veneto e in Italia. Gli imprenditori cinesi vi hanno spostato i loro affari, dopo ristoranti e sushi wok. Basta affittare i locali, provvedere con l’adeguato arredamento in stile, molto semplice e poco costoso. Poi vengono reclutate le operatrici orientali. Non si tratta certo di massaggiatrici autorizzate o diplomate con corsi specifici.

Il vero business, oltre ai massaggi veri e propri, sono gli “extra” che vengono pagati dai 10 ai 30 euro dai clienti.

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