«Maschere antigas scadute. Poliziotti mandati allo sbaraglio»
«Sicurezza sul posto di lavoro? A Venezia i poliziotti sono mandati allo sbaraglio con maschere antigas scadute». Lo denuncia Mauro Armelao, segretario regionale dell’Ugl Polizia. Il riferimento è all’intervento compiuto dagli agenti delle volanti alla Vinyls domenica, quando si erano registrati valori anomali di sostanze pericolose e cancerogene.
«Non è la prima volta che succede una simile cosa a Venezia. Anni orsono, infatti, il personale delle volanti della Questura interveniva per un incendio all’interno di un impianto che trattava sostanze letali, senza alcun dispositivo di protezione individuale e ora ci risiamo», spiega Armelao. «Scatta l’allarme per un rilevamento oltre la norma del dicloroetano, sostanza cancerogena, che potrebbe propagarsi nell’aria. Arrivano vigili del fuoco, tecnici dell’Arpav e, come sempre avviene in questi casi, anche una volante della polizia, come se la polizia dovesse sempre risolvere tutto. Precisiamo che al momento non vi era alcun problema, né di ordine pubblico né di altro tipo, se non quello di circoscrivere eventualmente la zona nel caso fossero stati confermati, dai vigili del fuoco, i dati registrati dallo spettometro della Vinyls, che poi è risultato mal funzionante. I colleghi sono andati sul posto senza attrezzatura adeguata. Non si sapeva che l’emergenza era dovuta ad un errore, a un malfunzionamento degli strumenti», continua il rappresentante sindacale. «Come Ugl non possiamo star zitti di fronte a questa ennesima dimostrazione di ordine scriteriato e pericoloso per la salute dei colleghi. Vorremo sapere esattamente chi ha preso questa decisione, sembra sia stato il questore in persona, di inviare sul posto una volante, mettendo così a repentaglio la salute degli agenti. Secondo noi infatti, tale pretesa è da ritenersi assurda, inutile e pericolosa, considerando, appunto, che sul posto era già presente personale specializzato NBbcr dei vigili del fuoco competente in materia e dotato di tutti i dispositivi di sicurezza e non vi era alcun problema di ordine pubblico. Per avere informazioni in merito al numero delle persone che si erano recate in infermeria bastava una telefonata ai vigili del fuoco, senza far correre rischi inutili ai colleghi».
Il sindacalista punta il dito sul fatto che nessuno verifica il materiale in dotazione ai vari uffici e che serve di protezione in caso di interventi. «Considerando gravissimo quanto successo, chiediamo già da domani (oggi ndr), di poter verificare tutto il materiale in uso alla polizia di Stato della provincia idoneo alla sicurezza degli agenti in caso di rischio chimico e segnaleremo quanto accaduto al ministero dell’Interno».
Carlo Mion
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