“Marzo Donna”, programma senza il libro della Marzano
MESTRE. «L’esclusione dell’incontro sul libro della Marzano dalle nostre iniziative di Marzo Donna è dovuta al fatto che nessuno ci ha presentato la richiesta. Tuttavia anche se la domanda fosse arrivata in modo corretto quasi certamente non avremmo concesso il patrocinio».
Il presidente della Municipalità di Favaro, Marco Bellato, spiega così il giallo delle iniziative escluse dal programma comunale di Marzo Donna, che verrà presentato questa mattina a Mestre. A leggerlo, tra tanti interessanti e meritevoli appuntamenti, di due non si trova traccia. Il primo è “Monologhi della vagina”, il testo teatrale di Eve Ensler che verrà messo in scena il 4 marzo al Palaplip di Carpenedo; il secondo è l’incontro su “Papà, mamma, gender”, con letture del testo della filosofa Michela Marzano in programma il 21 alla sede Arci di Favaro. L’esclusione delle due iniziative dal programma è un giallo. L’Uaar (l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) è l’associazione che promuove i due incontri, e ritiene che non si tratti di un caso ma della volontà di escludere due momenti di riflessione che presentano punti di vista diversi. Per capire come siano andate le cose bisogna fare un passo indietro.
Inizio gennaio. L’Uaar, come l’anno scorso, chiede al Centro Donna che gli incontri promossi siano inseriti nel programma di Marzo Donna. Dal Centro però fanno sapere che quest’anno le associazioni esterne al coordinamento del Centro Donna (ne riunisce 35) devono presentare la richieste alle Municipalità, che le valuteranno e poi le invieranno al Centro Donna affinché le inserisca nel programma. Così il 20 gennaio la coordinatrice dell’associazione, Cathia Vigato, scrive ai presidenti delle Municipalità nelle quali si terranno i due incontri.
La Municipalità di Mestre concede il patrocinio, ma non trasmette l’appuntamento al Centro Donna affinché lo inserisca nel programma. Perché? «Un errore», dice il presidente della Municipalità Vincenzo Conte, «tanto è vero che abbiamo già inserito l’appuntamento nel nostro sito. Se avessimo avuto qualche obiezioni di merito non avremmo concesso neppure il patrocinio». E a Favaro, che è successo? La delegata dice di non saperne nulla. «Al protocollo e alla mia e-mail non è mai arrivata alcuna richiesta», assicura Barbara Gomiero. In effetti l’e-mail è stata spedita il 20 gennaio al presidente Bellato, il quale però dice di non averla mai vista.
«O non è arrivata o l’ho cancellata per errore», dice il presidente della lista Brugnaro «in ogni caso, vista la delicatezza dell’argomento, quasi certamente non avremmo concesso patrocinio e l’inserimento nel programma».
Resta il dubbio, per il circolo Uaar, che «il mancato inserimento sia stato concertato perché vagina non si dice, omosessuale e gender neppure e la Marzano non si deve leggere, se poi il tutto è proposto da atei e agnostici, apriti cielo!».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia