Marzenego, prati e fasce di rispetto per le rive
Un Marzenego da salvaguardare non solo in via Poerio dove ci sono i cantieri della riqualificazione ma anche lungo il suo tragitto a fianco di via Circonvallazione, in via Olimpia, vicino al cantiere Sfmr o dietro l’ex ospedale Umberto I e ancora in piazzale Cialdini dove i nuovi pali del tram sono arrivati a ridosso delle rive. Lungo il Marzenego vanno fatte rispettare le fasce di rispetto di minimo quattro metri, previste dal Regio Decreto 368 del 1904 che impone per ogni opera fissa di osservare distanze da quattro a dieci metri dai fiumi. L’associazione ambientalista “Amico albero” con un video reportage dedicato al corso del Marzenego racconta di tante situazioni vecchie di decenni di occupazioni delle rive: la vecchia piattaforma di via Circonvallazione a ridosso di un elettrauto e di un vecchio distributore di benzina, le recinzioni dei campi del Tennis club di via Olimpia che costeggiano gli argini, il cantiere della fermata Sfmr che è a ridosso del fiume. O i gazebo del mercato fisso di via Fapanni, provvisori dagli anni Novanta e dove si è formata una vasta boscaglia. O il ponticello privato che scavalca l’acqua in riviera Miani, pagato dai privati di un condominio sorto dietro la piscina, ma ancora oggi inutilizzato perché chiuso da una inferriata.
«Vogliamo chiedere al sindaco di espropriare le aree a ridosso del Marzenego per ripristinare a prato le fasce di rispetto e far rivivere questo importante fiume cittadino. Gli abusi vanno eliminati», spiega la voce del video che racconta la situazione del Marzenego, fiume che i mestrini riscoprono con i lavori in corso in via Poerio. E l’associazione ambientalista conclude il suo filmato proprio a ridosso di piazza Ferretto chiedendosi che fine abbiano fatto le rive verdi promesse con il cantiere della riapertura del corso del Marzenego che invece oggi ha le sponde che sono in cemento. «Ci sarà il verde?».
Il video è stato visionato anche dall’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin che spiega che un progetto di riqualificazione del corso del Marzenego, presentato dal consorzio Acque Risorgive, attende di essere valutato dalla Regione Veneto e sugli espropri per liberare le rive da occupazioni vecchie anche di decenni, spiega: «Ci vogliono un sacco di soldi per gli espropri, soldi che ovviamente oggi scarseggiano. Ma la sollecitazione di associazioni come Amico Albero viene presa in considerazione: casi di sporcizia, abbandoni di rifiuti o erbe troppo alte ci vedono sempre intervenire con celerità. E in un clima di dialogo ogni segnalazione è la benvenuta». Di fatto i cantieri in pieno centro città stanno facendo riscoprire ai mestrini il fiume cittadino con le sue acque limacciose e le rive abitate da anatre e nutrie. Un fiume in città che per troppi anni è stato dimenticato e che le associazioni vogliono valorizzare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia