Marzenego a secco: puzza e zanzare in pieno centro città
MESTRE. Le portate dei principali corsi d’acqua nell’area veneziana sono in questa calda estate con valori nettamente inferiori alle medie storiche e ormai prossimi, se non inferiori, ai minimi delle ultime annate siccitose. Una situazione, evidenzia l’ultimo rapporto del consorzio Acque Risorgive, che ritroviamo anche per il Marzenego che è tornato a scorrere a cielo aperto in centro a Mestre con i lavori di riqualificazione di via Poerio e Riviera XX Settembre. E come molti temevano, visto che le acque del Marzenego non sono quelle limpide ed azzurre del Sile, ci sono giornate, in questo periodo di generale allarme siccità, in cui l’acqua praticamente scompare lasciando il posto alle melme dei fondali, evidenziando le palancole sul fondo e producendo un fastidioso odore di salso in pieno centro a Mestre. È successo anche ieri mattina, come documentano le nostre foto.
«L’odore va e viene, a volte si sente forte, è vero. Ma il vero problema sono le zanzare e il generale stato del fiume. Avere questa situazione in pieno centro in un periodo di grande visibilità, complice la presenza di tantissimi turisti, sta diventando un brutto biglietto da visita per Mestre. Spero che chi di dovere possa fare qualcosa per migliorare la situazione», ci ha detto ieri mattina Mario Bernabei che con il figlio Antonio gestisce la pasticceria Biasetto all’angolo con la galleria Toniolo. Anche Paolo Semenzato del comitato cittadino della Riviera XX Settembre sollecita interventi: «Il consorzio Acque Risorgive potrebbe prevedere di chiudere le chiuse dietro il centro Le Barche facendo fluire più acqua in questa parte del centro. In questo modo si eviterebbe di vedere il fiume in questo stato. Si tratta, credo, di un provvedimento semplice. Ma occorre anche un maggiore impegno nella pulizia del fiume. Nei giorni scorsi sono affiorati pneumatici e pezzi di bici buttate in acqua nel tratto che costeggia la Riviera e ci hanno messo giorni per la pulizia. Servirebbe invece una manutenzione più frequente».
E servirebbe, ricordano residenti e commercianti, quell’intervento che nel progetto della riqualificazione che ha portato a riaprire il corso del Marzenego era stato indicato come necessario sia dal consorzio che dal Comune. Ovvero quel grande parco fluviale con piste ciclabili, aree giochi, capace di migliorare la sicurezza idraulica del territorio e dare concretezza ad un intervento fitodepurativo sulle acque del fiume Marzenego. Intervenendo sull’area di Zelarino. Tema che è anche nell’agenda del progetto del contratto di fiume, in cui si confrontano il consorzio di bonifica, amministrazioni locali e associazioni ambientaliste. Ma per gli interventi idraulici i fondi notoriamente scarseggiano.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia