Martiri delle foibe, sfregiata la lapide
La vigilia del Giorno del ricordo a Marghera viene macchiata dall’ennesimo attacco contro un monumento già colpito nel passato da scritte e raid vandalici. Spray rosso sulla targa, una falce e martello e due stelle a cinque punte di richiamo brigatista, tracciati da mani ignote, così come già accaduto negli anni passati hanno offeso una giornata che, invece, dovrebbe essere dedicata al ricordo dei martiri delle foibe e alla conciliazione.
Ieri, verso le 9, un gruppo di abitanti della zona attorno a piazzale Martiri delle Foibe si è accorto del monumento nuovamente imbrattato. La Municipalità di Marghera, immediatamente informata, ha disposto l’intervento di Veritas per pulire il monumento in vista delle celebrazioni, e già in tarda mattinata, grazie all'intervento del direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, è stata inviata una squadra di pulitori che ha restituito il cippo e la targa alla loro normalità.
«Rispondere subito alla squallida provocazione», spiega l’assessore Gianfranco Bettin, «ci è sembrato importante per lasciare a questi figuri nient’altro che il minimo spazio che si possono ricavare, nottetempo, da un’effimera uscita dall’antro delle cose turpi che la Storia, ormai, lascia dietro di sé».
Dalle 13 è inoltre scattato anche il presidio del monumento da parte di una pattuglia di carabinieri, un servizio di controllo diventato necessario per garantire il regolare svolgimento della manifestazione di oggi. «Deploro questo continuo accanimento contro il monumento ai Martiri delle Foibe a Marghera», dichiara il sindaco Giorgio Orsoni. «Sono azioni compiute da soggetti ideologicamente ispirati da culture dell’intolleranza e del conflitto continuo verso chi è stato vittima di azioni barbare. Le vittime di quella tragedia non vanno solo ricordate, ma rispettate e onorate da tutti coloro che hanno un briciolo di umanità”.
«Proprio quando si celebrano i dieci anni della giornata del ricordo», commenta Alessandro Cuk, presidente veneziano dell’Associazione nazionale vittime giuliane e dalmate, «torna questa negatività che non riusciamo nemmeno a capire. Il dramma delle foibe non è di una sola parte politica e resta il forte rammarico per l’oltraggio a un monumento che è oltraggio ai morti stessi».
«Ogni anno», aggiunge il consigliere Simone Venturini, «la storia di ripete. Di notte, come il più pavido dei ladri, qualche vigliacco decide di giocare con la memoria, con il dolore delle persone e con la storia. La vernice si cancella, la storia no».
Di “soliti idioti” parla anche il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso: «Immagino che tale atto nella testa di questi idioti significa che si vuole negare una realtà storica. Suscita molta tristezza il fatto che, a più di 60 anni di distanza, ci sia chi continua con lo stesso atteggiamento e lo stesso cieco fanatismo».
Oggi alle 10 in piazza Martiri delle Foibe si terrà la commemorazione ufficiale, alla presenza del presidente del consiglio comunale, Roberto Turetta.. A seguire, alle 11.30, nel duomo di San Lorenzo a Mestre, monsignor Fausto Bonini celebrerà la santa Messa portando un messaggio del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia. Sarà successivamente posta una corona nel cimitero di Mestre in ricordo del cippo commemorativo inaugurato nel 1984. Domani alle 17 al Candiani verrà presentato il libro di Paolo Scandaletti “Storia dell’Istria e della Dalmazia”, mentre alle 21, al teatrino di Palazzo Grassi, a Venezia, ci sarà un omaggio ad Ottavio Missoni, da esule dalmata a olimpionico e imprenditore di successo.
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