Martiri delle foibe, nuovo sfregio: vandali imbrattano la lapide

Ignoti incollano una targa di compensato con la scritta «Lotta partigiana» in lingua slovena e la colla danneggia il monumento. Dura la Municipalità: «Siamo di fronte a mentecatti, casi patologici». E l’Idv: «Subito le telecamere»
Di Alessandro Abbadir

MARGHERA. Nuovo sfregio a Marghera contro il monumento dedicato ai martiri delle foibe nell’omonimo piazzale che prima era intitolato a Tommaseo.

Ieri mattina alcuni frequentatori del parco hanno fatto l’ennesima brutta scoperta e hanno chiamato le forze dell’ordine: la targa era imbrattata con del silicone giallo indurente, a terra c’era un’altra lapide di compensato che sarebbe servita a coprire quella originale. Sul compensato erano incise delle parole in lingua slovena: “Lotta partigiana”.

Un atto che ha chiaramente il sapore di un ennesimo sgarbo di impronta politica.

A raccontare cosa è successo è il presidente della Municipalità di Marghera, Flavio Dal Corso. «Ieri mattina alcuni cittadini, fruitori del parco in cui è collocata la lapide», dice, «si sono resi conto che ancora una volta questo monumento era stato attaccato da quelli che oramai possiamo definire solo dei fissati, dei mentecatti . Hanno cercato di incollare durante la notte un’altra lapide sopra quella originaria. La nuova lapide aveva inciso delle scritte farneticanti. La nuova lapide si è però scollata ed è stata trovata ai piedi del monumento. Quella originaria ha comunque riportato un imbrattamento davvero brutto a vedersi».

La lapide posticcia è stata portata via dagli agenti della Digos chiamati sul posto subito dopo il suo ritrovamento e che ora svolgono le indagini. Non è la prima volta che sconosciuti si accaniscono contro questo monumento che fu contestato fin dalla sua inaugurazione.

La vigilia del Giorno del ricordo a Marghera ( il 10 febbraio scorso) la lapide venne macchiata con spray rosso. Fu disegnata una falce e martello e due stelle a cinque punte. Nel piazzale, dopo la brutta scoperta, è arrivato subito anche il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel che ha fatto un sopralluogo per verificare quello che era accaduto.

«Credo», spiega Polesel, «che accanto al gesto politico ci sia anche una componente di patologia clinica in atti del genere. Potrebbe trattarsi in effetti di un mitomane, una persona frustrata e sconfitta dalla vita a cui la ribalta è assicurata solo con questi gesti eclatanti. Resta il fatto che questa situazione va fatta finire al più presto beccando l’autore o gli autori di queste azioni che costano denaro alla collettività. Come primo accorgimento va aumentata l’illuminazione nel parco».

La Municipalità di Marghera ieri mattina ha disposto l’intervento di Veritas per pulire il monumento. «Si tratta», spiega il presidente Flavio Dal Corso, «di un intervento di pulizia più difficile da compiere rispetto alla volta scorsa. A causa del silicone serve l’azione di una squadra di restauratori. Per la pulizia completa ci vorrà una settimana». Duro il commento di Antonio De Dea, consigliere Idv. «In quel parco vanno messe al più presto delle telecamere. Questi delinquenti vanno fermati e puniti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia