Martiri della libertà la giunta torna alle celebrazioni
Prime grandi celebrazioni, la Resistenza e la guerra di Liberazione tornano a occupare il ruolo che hanno avuto nella storia della città. Ma è già polemica a San Donà, dove Ennio Mazzon, presidente delle associazioni combattentistiche, di simpatie mussoliniane, attacca: «Non sono stato invitato e non andrò, è giusto ricordare sempre tutti i caduti, anche i fascisti che hanno combattuto per un ideale e la patria».
Dopo anni di sospetto oscurantismo i partigiani hanno il lustro e la riconoscenza dovuti in una città in cui ancora gli animi si scaldano quando si parla di seconda guerra mondiale e Liberazione. Il 69esimo anniversario della scomparsa nel lager di Mauthausen, nel 1945, di due martiri della libertà, Attilio Rizzo, medaglia d’argento al valor militare, trucidato nel sottocampo di Gusen, e Giovanni Baron, suo collaboratore, medaglia di bronzo, in quello di Melk, rappresenta dunque l’opportunità per la nuova amministrazione di ripristinare la verità storica. Questo accade in una città in cui ancora un presidente dell’Anpi non ha potuto parlare in pubblico il 25 aprile per non alimentare scontri e polemiche, in particolare con Ennio Mazzon che da sempre è presidente delle associazioni combattentistiche e d’Arma.
L'Anpi ha sempre protestato invano, tanto che in passato persino il centrosinistra ha faticato a riconoscere i giusti spazi all’Anpi il 25 Aprile. I due eroi verranno ricordati sabato alle 11 con la deposizione di una corona d’alloro da parte dell’amministrazione comunale e dell’Anpi, con la presidente Maria Rossitto, in piazza Rizzo, all’epoca il Foro Boario dove si trovava la casa del partigiano cattolico.
Entrambi sandonatesi d’adozione, nato nel Rodigino nel 1891 Rizzo e a Musile nel 1895 Baron, i due eroi hanno un percorso di vita davvero simile per non dire speculare. Nella Grande Guerra, vengono entrambi feriti e internati una prima volta a Mauthausen, all’epoca campo di prigionia asburgico. Nel dopoguerra Rizzo, per un periodo geometra comunale, si distinguerà come progettista di numerosi edifici sacri nel territorio sandonatese, tra cui la chiesa di Fiorentina. Baron veniva richiamato anche nel secondo conflitto mondiale, rimanendo di nuovo ferito sul fronte albanese. Rizzo si distinguerà come comandante della Brigata Eraclea, la principale formazione partigiana del Basso Piave, avendo come collaboratore proprio Baron e condividendone il tragico destino che sabato sarà ricordato e celebrato dopo anni di silenzio.
Giovanni Cagnassi
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