Martellago, gazebo e tanti cartelli contro la variante

Il cavalcavia in via delle Motte che salta il Passante a Martellago
Il cavalcavia in via delle Motte che salta il Passante a Martellago
MARTELLAGO.
Il prossimo passo sarà la Corte dei conti. Proprio a quest'organo, infatti, il comitato Pro complanare di Martellago ha intenzione di rivolgersi per dire ancora una volta «no» alla variante di Robegano (da via Roma a via Boschi a Martellago).  Ieri mattina, i suoi rappresentanti erano presenti con un gazebo in piazza Bertati per spiegare ai cittadini il progetto approvato e che vorrebbero cambiare a favore di una strada parallela al Passante.  Ma il cammino è molto complicato, poiché il cantiere dovrebbe aprire già entro la fine del 2010. Inoltre nei giorni scorsi, c'è stata una conferenza dei servizi per risolvere il problema del metanodotto, che sarà spostato di 800 metri in primavera. La bretella, invece, sarà di due corsie, sarà lunga 3,2 chilometri e partirà da via Roma, all'altezza del Rio Storto, incrocerà via delle Motte e via Sant'Elena, quest'ultima a Robegano, per giungere in via Boschi. Il costo totale sarà di 10 milioni e 208 mila euro.  Ieri i componenti del comitato hanno esposto alcuni alcunicartelli: «No alla variante, distrugge il paesaggio», «Migliorare il progetto è possibile», «Partecipazione, trasparenza e visibilità: i cittadini di Martellago vogliono essere ascoltati» e «Vogliamo la complanare perché rispetta l'ambiente, toglie il traffico dai centri e diminuisce i costi».  «La gente - dice al termine della mattina con il gazebo il rappresentante del comitato Roberto Bruscagnin - è molto perplessa tra le cifre in gioco e i benefici che potrebbe portare quest'opera. Teniamo presente che i 10 milioni e 208 mila euro preventivati non basteranno, perché si dovranno aggiungere le spese per gli espropri e il metanodotto da spostare. Il tutto per «saltare» i due semafori di Martellago sulla Castellana e su via Roma, con l'aggiunta che continueremo ad avere il traffico in via Cà Rossa e in via Circonvallazione. Qui non si salvaguardia l'ambiente. A questo diciamo no e stiamo preparando l'esposto da inviare alla Corte dei conti».

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