Martedì torna la salma di Gloria quella di Marco la settimana dopo

Il rogo della Grenfell tower. Funerali separati per i due fidanzati morti il 14 giugno a Londra Papà Giannino: «Aspettiamo una comunicazione dalle autorità». I decessi provocati dal cianuro
SAN STINO. Nemmeno la consolazione di farli tornare insieme. Ancora strazio per le famiglie di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due architetti di 27 anni morti nel rogo della Grenfell tower di Londra. Martedì la salma della giovane di Camposampiero sarà rimpatriata mentre si allungano i tempi per il rientro in Italia dei resti di Marco di San Stino di Livenza.


Le famiglie, dopo aver atteso quasi un mese, si sono dovute arrendere alle difficoltà e alle lungaggini burocratiche imposte da un’indagine complessa come quella nata dopo l’incendio.


Domenica l’avvocato Maria Cristina Sandrin e Giulio Trevisan si imbarcheranno in un volo della British Airways diretto a Londra. Lo stesso che martedì trasporterà il corpo esanime di Gloria fino a Venezia. Dovranno attendere ancora, invece, i genitori di Marco Gottardi. «Probabilmente il rimpatrio avverrà la prossima settimana», ha spiegato il padre Giannino «sono ancora in corso le indagini e al momento non abbiamo una data certa. Siamo sempre in contatto con le autorità, aspettiamo una comunicazione».


Nella capitale britannica proseguono gli accertamenti sullo spaventoso rogo che ha distrutto il grattacielo di 24 piani. Almeno una dei sopravvissuti all’incendio della Grenfell tower, una ragazzina di 12 anni, Luana G., ha mostrato i segni di avvelenamento da cianuro. Sono i gas sprigionati dal rivestimento incriminato, lo stesso che ha fatto propagare con grandissima rapidità le fiamme che hanno divorato il complesso di edilizia popolare.


L’ha riferito la Bbc, aggiungendo che anche la madre e la sorella della bambina potrebbero essere state sottoposte ai vapori tossici. Ulteriore conferma di come la scelta del materiale per isolare il complesso, pannelli di alluminio con schiuma di polistirolo, sia stata letale.


Marco e Gloria abitavano al ventitreesimo piano della torre. Erano lì ormai da tre mesi. Dopo la laurea avevano deciso di andare all’estero per cercare lavoro.


Londra la metropoli scelta. Una nuova vita distante da casa, una nuova vita insieme.


Le prime settimane all’interno della Grenfell tower sono ancora celebrate con decine di foto sul profilo Instagram di Gloria. Immagini meravigliose, come meraviglioso era il panorama dal ventitreesimo piano di quel palazzo di edilizia popolare tra Holland Park e Notting Hill.


Oltre mille sterline al mese per un alloggio di sessanta metri quadrati. Un appartamento che si è trasformato in una trappola mortale la notte del 14 giugno scorso.


Verso le 3 di notte i due giovani hanno telefonato a casa alle rispettive famiglie, avvisando del fatto che era scoppiato un incendio, ma che la situazione sembrava sotto controllo. Sono rimasti lì in casa ad attendere aiuto e hanno mantenuto i contatti con i genitori a Camposampiero e San Stino di Livenza fino all’ultimo. Fino a quando si sono resi conto che non c’era nulla da fare e che era arrivata la loro ora. Sono morti insieme, abbracciati l’uno all’altra. I loro resti sono stati trovati la scorsa settimana. Gloria è stata identificata grazie al calco dentale mentre per Marco è stato necessario l’accertamento del Dna.


Si sperava in un funerale congiunto, purtroppo nemmeno questo sarà possibile.


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ha collaborato Alessio Conofrti)


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