Martedì festa del sacrificio «Il nostro cuore è triste»

Migliaia di musulmani celebrano la ricorrenza: preghiera e pranzo comunitario «Quanto sta accadendo in Siria, Egitto e soprattutto Lampedusa ci addolora»
Di Marta Artico

MESTRE. Martedì migliaia di musulmani celebreranno la Eid al-Adha (festa del sacrificio), recandosi a pregare nei luoghi di culto per onorare la seconda più importante ricorrenza del mondo islamico. Così come fanno i loro “fratelli” che pregano alla Mecca, i fedeli di Allah ripeteranno il gesto, ciascuno come e dove può, visto che lo spazio è sempre limitato rispetto alle persone. In tanti affitteranno spazi comuni, dove poter ascoltare la predica dell’Imam.

Il sacrificio che si ricorda nella festa è quello ordinato da Dio ad Abramo per metterlo alla prova: un momento centrale nella storia islamica, da cui prende vita il rito sacrificale, simbolo della sottomissione alla volontà di Dio che, oltre alle preghiere, prevede l'offerta di un animale. La Eid al-Adha inizia il decimo giorno di Dhu'l-Hijja, l'ultimo mese del calendario islamico a conclusione dell'annuale Hajj, o pellegrinaggio alla Mecca, e cade circa settanta giorni dopo il Ramadan. L’imam della comunità islamica di Marghera, Hamad Mahamed, è alla Mecca: le celebrazioni saranno officiate alle 8.30. La comunità bengalese di Marghera pregherà nella palestra affittata in via Mameli, vicino alla sede della prefettura, a partire dalle 9, in vari turni, come già accaduto per il Ramadan. C’è chi pregherà all’aperto, chi all’esterno. Appuntamento alle 8 a Quarto d’Altino, nei pressi della nuova sala di preghiera ricavata in un capannone della zona industriale, punto di riferimento anche di alcuni comuni di confine del trevigiano. Sarà presente il sindaco, Silvia Conte. A fare gli onori di casa il presidente della comunità, Mohamed Amrani, di origine marocchina, ma cittadino italiano da anni. Dopo la preghiera, le visite in cimitero per trovare i cari defunti e il pranzo comunitario, a base di agnello.

La raccomandazione per tutti è quella di macellare gli animali in modo corretto sotto il profilo igienico sanitario, di non farlo in luoghi dove non è permesso. La l’Aid al-Adha sarà celebrata anche nel ristorante libanese Fairouz, in via Olivi 60, dove è stato creato un vero e proprio “salotto delle culture” e dove si tengono corsi di lingue, dall’italiano all’arabo, con docenti universitari. Dopo la presentazione dei nuovi corsi, alle 19, la cena comunitaria alle 20. «Quest’anno», spiega il presidente della Comunità Islamica di Venezia Mohamed Amin Al Ahdab, «festeggiamo ma il nostro cuore è triste per quanto sta accadendo in Siria, Egitto e soprattutto a Lampedusa: non avevano ancora finito di ripescare le salme, che si è verificata una nuova tragedia. Ricordiamo queste persone, finite in questo modo per sfuggire dalla morte».

Marta Artico

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia