Mariutto, prima intesa raggiunta
MIRANO. Via gli striscioni e lo stato di agitazione al Mariutto, in cambio del ripristino dei tagli in busta paga. Mano tesa davanti al delegato del prefetto: a Venezia, vertici dell’ente e parti sociali giungono a un accordo di massima sulla ripresa del confronto, dopo i toni aspri delle ultime settimane.
Convocati in prefettura, insieme con il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, le parti sociali accettano di togliere il “presidio” davanti alla casa di risposo, rimuovendo anche gli striscioni e le bandiere apparsi contro le decisioni del Consiglio di amministrazione, ma solo in cambio del ripristino, ormai per la mensilità di febbraio, dei tagli fatti a inizio anno per ovviare ai problemi del fondo di produttività, giudicato irregolare dai revisori dei conti. Trovato, dunque, un punto di mediazione dopo che nei giorni scorsi la tensione era salita alle stelle, con minacce di sciopero e addirittura la richiesta, da parte dei sindacati, delle dimissioni del presidente Vincenzo Rossi e la nomina da parte del sindaco Pavanello di un nuovo Cda.
Ieri Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl, con le segreterie aziendali, hanno dunque acconsentito a intraprendere un periodo che la stessa prefettura ha definito di “raffreddamento e conciliazione”. La riunione era stata convocata per trovare un difficile accordo dopo la delibera del 17 dicembre con la quale l’ente Mariutto aveva disposto la sospensione dell’erogazione delle somme legate alle progressioni economiche orizzontali dei propri dipendenti, a seguito dei rilievi formulati dal collegio dei revisori del Mariutto stesso, segnalati a novembre alla Corte dei conti. Tagli già in vigore, che porteranno a una decurtazione dello stipendio di gennaio e mal digerito dai lavoratori, che non hanno mai accettato di essere causa, anche marginale, dei benefici concessi in passato, giusti o sbagliati che siano. Al termine dell’incontro, le parti hanno concordato sulla necessità di riprendere il dialogo, in particolare per quanto riguarda le modalità con le quali negli anni avrebbe dovuto essere costituito il fondo per il salario accessorio e dunque ragionare insieme sulle possibilità e le risorse di costituzione del fondo per il 2015. Il 13 febbraio ci sarà un nuovo incontro, nel quale si verificheranno i passi fatti, coinvolgendo anche i consulenti tecnici dell’istituto. Il Cda intanto si è detto disponibile a sospendere il blocco dell’erogazione degli incentivi ai dipendenti fin dal prossimo mese, ma solo se il confronto evidenzierà difformità dei dati in possesso dell’ente.
Filippo De Gaspari
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