Marito ustionato dalla moglie con il ferro da stiro

Vigonovo. Una giudice assolve  dalle accuse di minacce l'uomo che era stato aggredito e mandato all'ospedale dalla compagna violenta
Poliziotti nel covo, dove e' stato arrestato il boss degli ''scissionisti'' di Secondigliano Cesare Pagano, a Varcaturo, Napoli, 8 luglio 2010. In primo piano un ferro da stiro, sul letto cassetti e stampelle. ANSA/CESARE ABBATE/GID
Poliziotti nel covo, dove e' stato arrestato il boss degli ''scissionisti'' di Secondigliano Cesare Pagano, a Varcaturo, Napoli, 8 luglio 2010. In primo piano un ferro da stiro, sul letto cassetti e stampelle. ANSA/CESARE ABBATE/GID

VIGONOVO. Era stata condannata per aver lesionato il partner con il ferro da stiro bollente sulla schiena, ma poi lei aveva anche denunciato l’ex compagno per minacce. Il giudice di pace del tribunale di Venezia, Tiziana Cristante, l’altra mattina, però ha decretato la non punibilità dell’uomo per l’assoluta tenuità del fatto. La vicenda s’ inserisce in una lunga contrapposizione di coppia che risale al 2011. Lui, quarantacinquenne, era stato aggredito nel 2011 dopo che il rapporto si era incrinato e la donna gli aveva chiesto in maniera decisa di lasciare l’appartamento in cui convivevano. In una prima aggressione la donna, Marica Cecchinato, 48 anni, insegnante in una scuola superiore a Piove di Sacco e residente a Vigonovo, aveva colpito il compagno con un pugno alla testa usando un mazzo di chiavi come oggetto contundente. Con il pugno in pieno volto gli ha provocato una lesione all’arcata sopraccigliare destra.

Era stata condannata a una multa dal giudice di pace e al pagamento delle spese legali. Ma i guai per la donna di Vigonovo non erano finiti qui. Ha dovuto rispondere poi sempre davanti al Tribunale di Venezia di un fatto ancora più grave: una sera, mentre il quqarantacinquennestava uscendo di casa, da dietro la porta del salotto, è sbucata la donna, che lo ha aggredito stampandogli letteralmente il ferro da stiro bollente sulla schiena e su un braccio. Il convivente dovette ricorrere alle cure ospedaliere. In quel caso la condanna nei suoi confronti era arrivata per lesioni personali e ustioni di secondo grado: 600 euro di multa, 500 di risarcimento e il pagamento delle spese legali all’ex convivente. Secondo la parte offesa, prima dell’aggressione con il mazzo di chiavi e l’episodio con il ferro da stiro, la donna aveva già alzato le mani nei suoi confronti colpendolo con il manico di una scopa.

«La donna», spiega l’avvocato del suo ex convivente Alessandro Menegazzo, «aveva accusato il mio assistito sporgendo querela per averla minacciata con improperi sotto casa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA


 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia