Marito e moglie ricoverati muoiono nel giro di sei ore

Una storia d'amore che unisce due coniugi fino alla fine: non se la sentono di lasciarsi e restare soli e, nel giro di poche ore, vedono il loro cuore fermarsi per andare via insieme

MESTRE. Una storia d'amore che unisce due coniugi fino alla fine: non se la sentono di lasciarsi e restare soli e, nel giro di poche ore, vedono il loro cuore fermarsi per andare via insieme. Una storia dolcissima nella tristezza lasciata nell'animo dei figli e di tutti i parenti.

La storia è quella di Orfeo Bisello e Lina Faggian, 92 anni lui, 88 lei. Una vita iniziata con il matrimonio nel settembre del 1956, e la nascita del primogenito, Sandro, l'anno successivo. Dopo Sandro arrivano altri due figli, tutti maschi ma è Sandro a voler raccontare gli ultimi giorni dei genitori, scomparsi a poche ore l'una dall'altro nello stesso piano dell'ospedale all'Angelo. «Una vita molto lunga insieme, da quando si erano conosciuti. Mamma ha sempre fatto la casalinga, papà, invece, lavorava in una fabbrica che produceva polveri da metalli in via della Pila a Marghera. Era caporeparto fino a quando, a 64 anni, è andato in pensione. Mamma si è ammalata di una forma leggera di Alzheimer che, giorno dopo giorno, però, l'ha estraniata dalla realtà. Mio fratello minore ha vissuto più a lungo con loro e ha cercato di stare vicino soprattutto a papà che non riusciva a rendersi quasi conto dei danni che la malattia di mamma portava anche nella vita di coppia, ma alla fine, tra fratelli, abbiamo preso una badante».

La svolta nei primi giorni di giugno. «Mamma viene ricoverata per una forma di polmonite che non si riusciva a debellare. All'inizio sembrava una cosa da nulla, poi è peggiorata. Il 7 mattina è stato il turno di mio padre che si è sentito male ed è stato ricoverato per difficoltà respiratorie. Il caso ha voluto che fossero entrambi al 4° piano dell'ospedale all'Angelo; mamma in Medicina 1 e papà in Medicina 2. Avevamo anche chiesto se era possibile metterli insieme nella stessa stanza ma le regole dell'ospedale non lo permettevano. Mamma ha iniziato una lenta agonia, che l'ha portata da coma vigile verso un coma più profondo che, tuttavia, le lasciava molti momenti di lucidità. Poi, venerdì sera, nonostante anche i medici fossero ottimisti nel rimandarla a casa una volta superata la fase critica, si è spenta durante la notte. Dopo 6 ore se ne è andato anche mio padre».

Insieme hanno visto crescere anche i loro cinque nipoti. La più grande è già medico, la seconda sta concludendo gli studi alla facoltà di medicina di Bologna e l'Erasmus. Abitavano in via Gazzera Alta e martedì alle 9 verrà celebrato il funerale. Negli occhi dei figli e dei nipoti, Orfeo e Lina si stanno ancora tenendo per mano.

 

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