Marito e moglie derubano i ricoverati

I due abitano nel campo nomadi di Zelarino: avevano l’obbligo di firma tre volte a settimana, negli altri facevano i raid

Rubavano nell’ospedale di Padova e sceglievano le loro vittime. Preferivano i malati oncologici, approfittavano dei momenti immediatamente successivi alla chemioterapia per derubarli di gioielli, tessere bancomat e carte di credito. Il caso più eclatante è quello di un 63enne modenese al quale sono stati rubati 17 mila euro in pochi giorni a suon di prelievi. Gli agenti del Posto di polizia dell’ospedale di Padova, dopo due settimane di accertamenti, hanno denunciato due nomadi: marito e moglie che abitano nel campo di Zelarino.

I poliziotti della Divisione anticrimine hanno scoperto che i furti commessi dai due malviventi, 50 anni lui e 40 lei, non erano casuali. Sceglievano accuratamente le vittime, consapevoli del fatto che un paziente oncologico dopo un ciclo di terapia è molto debole. Per questo battevano a tappeto i reparti. Il 2 dicembre scorso hanno puntato M.G., 63 anni, imprenditore di San Felice sul Panaro (Modena). L’uomo, ricoverato allo Iov (Istituto oncologico veneto), stava facendo le terapie al policlinico, al primo piano della palazzina di Radioterapia. I due si sono introdotti nella sua stanza, hanno approfittato del suo stato di incoscienza e hanno frugato nei pantaloni appoggiati su una sedia. Nel portafoglio c’erano tre tessere bancomat con relativi codici. Le card erano quelle collegate ai conti correnti delle aziende, dunque senza limiti di spesa. Una volta compreso ciò si sono sbizzarriti e in quattro giorni hanno bruciato 17 mila euro tra supermercati e centri commerciali: hanno fatto acquisti alle Coop di Bologna e Modena ma anche da Lando e nei punti vendita della catena Mediaworld.

Dopo quattro giorni una segretaria dell’azienda ha contattato l’imprenditore chiedendogli spiegazioni per quei soldi spariti dai conti correnti. In quel momento sono entrati in gioco gli investigatori del Posto di polizia.

Con un meticoloso lavoro di ricerca negli estratti conti e confronto delle immagini riprese dalle telecamere ma anche parlando con i dipendenti dei negozi e spulciando tra oltre cento foto segnaletiche, sono riusciti a risalire alle identità dei due coniugi. Hanno scoperto che avevano l’obbligo di firma tre volte a settimana dai carabinieri di Mestre ma che gli altri tre giorni li occupavano andando a fare furti in giro per gli ospedali del Nord. In ottobre, per esempio, hanno rubato 2.300 euro a un infermiere, sempre a Padova. Giovedì è scattata la perquisizione al campo di Zelarino. I poliziotti hanno sequestrato materiale di vario genere. Entrambi sono stati denunciati e si sta valutando l’esigenza di una misura cautelare nei loro confronti.

Enrico Ferro

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia