Maritan, concluse le indagini l’accusa è di omicidio volontario
San Donà. L’ex boss uccise con una coltellata Alessandro Lovisetto, 53 anni, il 13 novembre scorso dopo un violento litigio in piazza Indipendenza. «Mi sono solo difeso, non volevo ammazzarlo»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - LUVISETTO ALESSANDRO
SAN DONÀ. Silvano Maritan verso il processo per omicidio volontario: la pubblico ministero Francesca Crupi ha chiuso le indagini sul delitto che si è consumato il 13 novembre scorso in piazza Indipendenza. Alessandro Lovisetto, 53 anni di Musile, aveva trovato la morte a causa di una coltellata alla gola (l’autopsia ne aveva rivelato anche una seconda, meno profonda, al volto) inferta da Maritan, 69 anni, all’epoca in regime di sorveglianza speciale dopo molti anni di carcere, utilizzando un coltello multiuso.
Nei giorni scorsi ai difensori dell’ex boss del Veneto Orientale, gli avvocati Giovanni Belsito e Giovanni Gentilini, è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini, l’atto che normalmente precede la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero. Ora è nelle facoltà di Maritan chiedere di essere interrogato dalla rappresentante della Procura. I difensori possono depositare memorie o raccogliere prove.
L’omicidio risale alla serata di domenica 13 novembre 2016. Stando alla prima ricostruzione fornita dall’ex boss, sarebbe stato lui a doversi difendere dall’aggressione di Lovisetto che si sarebbe avvicinato dopo che Maritan aveva discusso con la sua ex, ora convivente della vittima. Dopo alcuni scambi di battute e spintoni, Lovisetto lo avrebbe colpito con due pugni, facendolo cadere a terra e facendo volare gli occhiali. A quel punto avrebbe tirato fuori il coltello di cui poi si sarebbe impadronito Maritan per ucciderlo. Tre testimoni avevano confermato la prima parte del racconto - l’aggressione e i due pugni - puntualizzando però che era stato il boss a estrarre il coltello dalla tasca e colpire la vittima alla gola. Maritan aveva chiarito di aver colpito a caso perché era senza occhiali: non avrebbe voluto uccidere ma solo difendersi dall’aggressore, certamente più giovane e prestante di lui. Qualche settimana dopo il delitto, però, Maritan aveva scritto una lettera al sindaco di San Donà, Andrea Cereser, chiedendo scusa alla città e ammettendo che il coltello del delitto era suo.
La lite tra Maritan e Lovisetto era scoppiata per una questione di soldi: ottomila euro che Maritan voleva indietro. Per quegli stessi soldi, la sua ex aveva raccontato di essere stata minacciata un mese prima dall’ex boss. Quella domenica sera in piazza, l’incontro tra Maritan e la ex: momenti tesi, fino a che lei si era allontanata ed era entrato in scena Lovisetto che aveva raggiunto Maritan. Era scattata la lite, poi degenerata nel delitto.
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