Marinaio ucciso dalla lama di una fresa

Oggi l’autopsia sul corpo del 35enne Giosuè Sorrentino, aperte tutte le piste: suicidio, omicidio o incidente sul lavoro
Di Francesco Furlan

Giosuè Sorrentino, di 35 anni, è morto colpito dalla lama di una fresa che è stata trovata sporca di sangue vicino al corpo dagli uomini della Squadra Mobile di Venezia. Secondo gli investigatori la ferita sul collo infatti sarebbe compatibile con l’attrezzo da lavoro usato nella nave.

È questa una delle poche certezze sul giallo della morte del marittimo originario di Sant’Agnello (Napoli) ritrovato dagli altri membri dell’equipaggio della nave mercantile Bianca Moretti domenica mattina, mentre il cargo mercantile era in rada a Malamocco. Oggi, su incarico del pubblico ministero Stefano Ancillotto, sarà eseguita l’autopsia dal medico legale Cristina Mazzarolo, che dovrebbe aiutare gli investigatori a fare maggiore chiarezza sulla morte del giovane. Al momento tutte le piste restano aperte: suicidio, incidente sul luogo del lavoro e non è escluso l’omicidio. Le indagini sono affidate alla squadra mobile diretta da Angela Lauretta i cui uomini domenica, fino a tarda notte, hanno ascoltato a più riprese i venti membri dell’equipaggio, compreso il comandante, per cercare di ricostruire che cosa possa essere successo nella nave. Stando ad alcune testimonianze raccolte dagli investigatori Sorrentino, ben voluto dal resto dell’equipaggio, da alcuni giorni era di cattivo umore e chiuso.

Per esempio - secondo le testimonianze raccolte - non aveva partecipato alla tradizionale cena del sabato con la pizza, un momento di condivisione dell’equipaggio. L'allarme era scattato nella tarda mattinata di ieri quando i colleghi dell'uomo - secondo quanto da loro riferito - hanno trovato il corpo in sala macchine della nave che era in rada a Malamocco. La sala macchine dove è stato trovato morto Sorrentino così come altre zone della nave utili all’attività investigativa, sono state poste sotto sequestro, e i membri dell’equipaggio non vi hanno accesso. Dalla nave era partita poi la richiesta di soccorso del capitano del cargo battente bandiera italiana - l'armatore la Amoretti di Parma - che ha chiamato la Capitaneria di porto immediatamente giunta sul posto con i sanitari del Suem 118. La nave è stata ormeggiata a Porto Marghera, dove dovrà rimanere fino al termine dell’attività investigativa. Giosuè Sorrentino era originario di Sant’Agnello dove abitava assieme al padre Antonino - pensionato, pure lui era stato marittimo - la madre Giuseppina, il fratello Nicola e la sorella Annarita. Tutto il paese del Napoletano, poco meno di 10 mila abitanti, si è stretto intorno alla famiglia Sorrentino.

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