Marinaio trovato con la gola tagliata

Mistero sulla morte del marittimo Giosuè Sorrentino, 35 anni, originario di Sant’Agnello, paese della penisola sorrentina. L’uomo era imbarcato sulla petroliera Bianca Amoretti ed è stato trovato morto ieri mattina nella stiva, con la gola tagliata. Particolare agghiacciante che ha subito fatto pensare ad un delitto consumato a bordo della nave petroliera dell’armatore parmense Amoretti, che ieri mattina si trovava in rada in laguna nella zona di Malamocco.
L’allarme è scattato poco prima delle 9 con una comunicazione via radio del comandante alla Capitaneria di porto di Venezia che si è mobilitata con il Suem 118. Ma il mare mosso ha impedito alla guardia costiera e ai sanitari di salire sulla nave.
E così dalla Procura della Repubblica è partito l’ordine al comandante della nave di arrivare fino al porto commerciale di Marghera e di attraccare alla banchina della Raffineria Eni, dove la “Bianca Amoretti” è arrivata verso le 15. Solo una volta arrivata a Marghera, sulla nave sono potuti salire il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Venezia, il dottor Stefano Ancilotto, e gli investigatori della Squadra Mobile della questura di Venezia che hanno avviato subito le indagini, sentendo tutto l’equipaggio della nave, complessivamente 21 persone compreso il comandante. Un lavoro che si è protratto per ore, mentre l’area della banchina era off limits per tutti, curiosi e giornalisti. Con il passare delle ore l’ipotesi del delitto ha perso consistenza a favore di altre ipotesi: in primis quella di un drammatico incidente sul lavoro, visto che a provocare il profondo taglio alla gola di Sorrentino sarebbe stata una fresa. Forse il marittimo è scivolato provocandosi la profonda ferita? Ma c’è anche l’ipotesi del suicidio.
Il comandante e i colleghi sono stati sentiti da pm e Squadra mobile della questura di Venezia, presente con la dirigente, la dottoressa Angela Lauretta, e il personale della squadra omicidi. Sorrentino era molto benvoluto dai colleghi, stimato e apprezzato, ma stava passando un periodo difficile dal punto di vista personale e non si può escludere quindi neanche il gesto estremo. La Squadra mobile non esclude alcuna ipotesi per spiegare quanto è accaduto nella stiva del tanker, rimasto attraccato sulla banchina Eni, senza che nessuno potesse scendere. Ulteriori elementi arriveranno dall’autopsia, disposta dal pm. Gli accertamenti si sono protratti fino a sera. L’armatore Amoretti ha confermato il rinvenimento del corpo senza vita di Sorrentino. In una nota la società ha spiegato che il comandante ha prontamente attivato tutte le procedure e ha immediatamente contattato le autorità competenti, collaborando, come la compagnia, con le autorità. La compagnia ha inoltre provveduto ad avvisare i familiari, partecipe del lutto che li ha colpiti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia