Mariarca è stata colpita da tre coltellate

Delitto di Musile. Eseguita l’autopsia, la ferita ai polmoni quella mortale. Sconvolte le sorelle: «Ci vorrebbe la pena di morte»
MUSILE. Tre coltellate, due delle quali molto profonde, sono state inferte a Maria Archetta Mennella, la mamma 38enne di Torre del Greco, dall’ex marito Antonio Ascione. Una alla spalla, lieve, una al fianco – probabilmente quella mortale – che ha perforato il polmone, e una terza alla schiena. Lo ha stabilito il medico legale Cristina Mazzarollo nel corso dell’autopsia eseguita ieri pomeriggio all’ospedale di San Donà, alla presenza del legale della famiglia di Maria, l’avvocato Alberto Berardi, e quindi le parti. Nell’autopsia sono stati prelevati anche dei campioni e liquidi biologici per stabilire l’ora esatta del decesso della donna.


Ieri mattina l’omicida reo confesso, Antonio Ascione, ha nominato come avvocato difensore il legale Francesco Schioppa, che affianca Isabella Fiorio, e che ieri mattina è stato in carcere per incontrare il suo assistito. «Solo adesso Ascione si sta rendendo conto dell’enormità di quello che è successo», spiega l’avvocato Schioppa. L’uomo ha raccontato che il suo rapporto con l’ex moglie era stato sì turbolento, ma che nell’ultimo periodo erano tornati a convivere se pur nell’ambito di un rapporto di coppia molto complesso.


A Musile intanto sono giunti ieri sera per il rosario di suffragio nella chiesa parrocchiale, le sorelle Assunta, Anna e Giuseppina. Gli altri due fratelli, Antonio e Virginia, sono rimasti a Torre del Greco con i figli di 14 e 9 anni, l’ultimo dei quali ancora non sa della morte della madre. Uno psicologo gli ha spiegato che la mamma ha avuto un grave incidente e il papà non può parlare. La comunità di Musile ha partecipato alla messa con commozione volendo così stringersi attorno al dolore della famiglia e testimoniare la vicinanza di una cittadina che ancora non aveva potuto conoscere quella donna, trasferitasi da un paio di mesi. Un noto imprenditore, si è avvicinato a una delle sorelle: «Questi sono per i bambini». E ha consegnato loro una consistente cifra che ha fatto scoppiare in lacrime le tre donne. È un primo segno. Ne arriveranno altri.


Lo studio 3A cui si è appoggiata la famiglia con il consulente Riccardi Vizzi, sta cercando un’associazione per coordinare la raccolta fondi da devolvere ai figli. La stessa azienda presso cui lavorava all’outlet Mariarca, “Ugo Colella”, è in prima linea per aiutarli con tutti i colleghi, ieri in chiesa. Trentotto palloncini rossi, come i suoi anni, lanciati in cielo a fine funzione, poi anche tre lanterne, due per i figli e uno per la mamma.


Alla funzione hanno partecipato il sindaco di Musile, Silvia Susanna, primi cittadini e assessori di altre città, le autorità, con i carabinieri, e poi soprattutto i cittadini. I nipoti hanno ripreso con il cellulare una diretta sui social per la città di Torre del Greco perché potessero seguire la funzione anche in quella città così lontana dal Basso Piave. In serata le tre sorelle sono anche salite sul palco della manifestazione estiva di Musile, per volere del sindaco, per ricevere l’abbraccio della città con un minuto di silenzio in ricordo di Mariarca.


Le sorelle sono sconvolte: «Antonio non deve più uscire di galera, ci vorrebbe la pena di morte». Ora hanno paura, non vogliono più vederlo: «Per anni ha minacciato nostra sorella, che però voleva nascondere tutto per non danneggiare i figli così attaccati al papà. Si teneva tanto dentro e mai avremmo pensato che lui potesse compiere questo gesto estremo». I colleghi smentiscono ogni voce su presunti rivali in amore: «Mariarca era una donna seria che pensava ai figli, al lavoro e non si faceva avvicinare da nessuno. Lui la seguiva e non sopportava di perderla. Era convinto che avesse degli altri, ma era solo nella sua testa». Parole dure che non contemplano alcun perdono. Il parroco don Flavio ha parlato di Maria come «colei che amiamo e ci ha lasciati», «una luce in cielo vittima del male che però non trionfa».


Le epigrafi affisse in tutto il Basso Piave sono state donate dall’impresa funebre Stefanon Brollo. Tanti hanno partecipato a loro modo. Anche Denis Mazzon, ragazzo di Fossalta, che ha cercato di aiutare la famiglia spaesata in questa terra. I familiari non hanno ancora potuto vedere la salma che dovrebbe essere messa a disposizione per le esequie che dovrebbero essere celebrate settimana prossima, probabilmente lunedì, nella sua Torre del Greco.


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