Maria, “angelo” degli invalidi civili al patronato Sias di Mestre

«Da trent’anni seguo le complicate pratiche per il riconoscimento»
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, teatro Toniolo/ Decorazione delle stelle al merito del lavoro - nella foto: ORLANDINI MARIA CRISTINA
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, teatro Toniolo/ Decorazione delle stelle al merito del lavoro - nella foto: ORLANDINI MARIA CRISTINA

MESTRE. Maria Cristina Orlandini, lavora come responsabile organizzativa al patronato Sias con sede in via Mazzini a Mestre, da trent’anni, anche se per andare in pensione manca ancora del tempo. Ed è stato proprio il datore di lavoro a segnalarla per l’ambita Stella al merito del lavoro.

Il suo campo sono le pratiche per il riconoscimento dell’invalidità civile, assistenza previdenziale, contribuzione, ricongiungimenti familiari, permessi di soggiorno e molto altro. «Ho fatto due anni di volontariato», racconta, «tra l’84 e l’85, poi sono stata assunta, era il 13 gennaio del 1986, e da allora ho sempre lavorato al patronato. Non so cosa non mi piace del mio mestiere, perché per me quello che faccio è tutto, senza non saprei davvero stare e non me ne sono mai pentita in tutti questi anni». Un lavoro in costante aggiornamento, perché le normative sono molte, sempre di più, ogni giorno più complesse, così come le disposizioni alle quali attenersi. «Le pratiche sono una diversa dall’altra, non ce ne sono due di eguali». Perché diverse sono le persone e i casi che ti si presentano di fronte. Fondamentale l’aggiornamento continuo.

«La direzione ci aiuta, altrimenti non sarebbe facile essere sempre aggiornati». Racconta ancora: «A volte è dura, perché magari ti trovi di fronte a persone con problemi di salute, a donne appena diventate vedove, non è semplice e dico sempre alle persone che lavorano con me, che non si possono portare a casa i problemi di tutti».

La prima cosa, in ogni caso, è metterci l’anima. «La passione è tutto, altrimenti si diventa semplici scribacchini, trasmettitori di dati al computer». Aggiunge: «Ringrazio anche il patronato, che evidentemente ci tiene e per il quale non siamo numeri». (m.a.)

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