Marghera punta all’autonomia

Il comitato: «La Città giardino deve contare nel futuro consiglio metropolitano»

MARGHERA. Nasce un nuovo comitato perché Marghera abbia la dignità di comune all’interno della città metropolitana. Non una richiesta di referendum per l’autonomia, come specificano subito i membri fondatori, ma un punto di partenza e di appoggio per dare al quartiere, la stessa dignità di altri luoghi del veneziano che, come attività, dimensioni e densità abitativa, già possiede. Si è costituito a inizio settimana, dopo una riunione preliminare giovedì scorso e la nascita di una pagina su Facebook con già oltre cento accessi, il comitato “Per Marghera Comune metropolitano” che persegue l’intenzione di promuovere l’attuale Municipalità di Marghera al grado di comune metropolitano. Il comitato è composto da persone già note nel quartiere per la loro attività politica o imprenditoriale e che, in maniera trasversale, concordano nel medesimo obiettivo. Tra i soci fondatori, quattro consiglieri di Municipalità di diverse realtà politiche (Alvise Ferialdi, Pino Calcagni, Antonio De Dea e Giorgio Mattiello) e poi i volti ben noti a Marghera di Paolo Dall’Agnola, Paolo Rizzo, Paolo Pennacchio, Maurizio Cortese e Vittorio Ballistriero. La nascita del comitato si lega al processo di creazione della Città Metropolitana di Venezia che si sostituirà alla Provincia.

«Come comitato per Marghera Comune metropolitano», spiega il portavoce Ferialdi, «riteniamo che Marghera debba puntare ad essere rappresentata all’interno del Consiglio dei Sindaci al pari dei molti comuni limitrofi con dimensione e funzioni ben inferiori». Il comitato, forte di una positiva adesione già dai primi giorni in Internet, precisa subito che l’iniziativa non sarà volta a dar luogo ad alcun referendum separatista, ma al contrario l’azione sarà indirizzata alla promozione del dibattito cittadino e all’approfondimento con le istituzioni competenti. «In effetti», spiega ancora Ferialdi su Facebook, «vige un poco di confusione, ma è comprensibile dopo quattro referendum separatisti che non hanno portato a nulla. Il problema Marghera Comune nasce essenzialmente dal capire se Marghera che ha già una Municipalità ben sviluppata potrà contare all’interno del Consiglio Metropolitano almeno alla pari di comuni ben più piccoli e se potrà sviluppare e confermare una propria visibilità».

Per ora, nessuna raccolta di firme prevista, ma «la voglia di far crescere il desiderio nel cittadino di una propria autonomia che si traduce poi in servizi visibili sul territorio».

Massimo Tonizzo

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